Lunedì scorso, la Squadra Mobile della Questura di Catanzaro ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di un trentottenne catanzarese.
Il provvedimento cautelare della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati è stato emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro.
L’ipotesi è che il soggetto destinatario della misura cautelare, durante tutta la relazione sentimentale durata circa cinque anni e da cui poco più di un anno fa è nato un figlio, abbia ripetutamente maltrattato la compagna: l’uomo manifestava la sua morbosa gelosia con episodi di violenza sia di tipo fisico, sempre più frequenti e lesivi, in alcuni casi tali da cagionare danni gravi alla donna, sia di tipo verbale, con offese e ingiurie reiterate nel tempo.
Le condotte arbitrarie e violente dell’uomo hanno creato un clima di vita difficile, di violenza, di vessazione, di gelosia e di ossessione nonché una forte tensione emotiva.
Incurante dello stato di sofferenza della convivente e per nulla convinto di recedere dalle sopraffazioni, per via della gelosia che nutriva nei confronti della donna l’indagato ha da sempre dato vita a litigi fino ad arrivare a manifestazioni estremamente violente: più volte l’ha colpita con schiaffi e testate sul viso e in una circostanza le ha messo un cuscino sulla bocca.
Nessuno era a conoscenza di ciò che la vittima era costretta a subire poiché lei non ha mai confidato le sue sofferenze.
A seguito dell’ultimo episodio, il più violento, accaduto i primi giorni di settembre, la donna si è recata in Pronto Soccorso dove ha ricevuto le cure del caso e qui, esasperata dalla spirale di violenza, temendo per la sua incolumità, si è determinata a denunciare il compagno.
Il provvedimento cautelare scaturisce dagli approfondimenti investigativi svolti dalla Squadra Mobile, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Catanzaro, ed è teso a neutralizzare, con tempestività ed efficacia, il pericolo di reiterazione delittuosa.
Il procedimento pende attualmente nella fase delle indagini preliminari.
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