Per quasi quarant’anni ha vessato la figlia con prevaricazioni di ogni genere e, poi, ha imposto lo stesso trattamento alla nipote costringendola persino ad abbandonare la scuola. Uno stato di soggezione favorito anche dai riti satanici che l’uomo era solito praticare. Protagonista un uomo di Isola Capo Rizzuto, G.I., pensionato originario e residente a Isola, sottoposto a custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia dal gip di Crotone che ha condiviso le risultanze investigative dei carabinieri della Tenenza di Isola
In particolare, il G.I.P. presso il Tribunale di Crotone, accogliendo le risultanze delle investigazioni, condotte dagli operanti sotto la direzione della Procura della Repubblica del Capoluogo, ha ritenuto rilevanti gli indizi di reità a carico di I. G., il quale, a partire dal 1984, si era reso autore di numerose condotte vessatorie nei confronti della figlia convivente, oggi 53enne, e della figlia di quest’ultima, 13enne, consistenti in continue offese, nonché in comportamenti marcatamente prevaricatori e domestici lesivi della loro dignità, costringendole a tenere delle “penose condizioni di vita”, impedendo, in particolare alla figlia, oggi 53enne, sin dalla giovanissima età, “di godere di ogni forma di autonomia” e “proibendo loro di uscire di casa”, così “determinando il sostanziale abbandono scolastico da parte della nipote”, quindi “inibendo ogni loro possibilità d’indipendenza economica e sociale”.
L’attività svolta dai Carabinieri con il supporto dei Servizi Sociali del Comune di Isola di Capo Rizzuto ha altresì permesso di documentare come le due donne, figlia e nipote del destinatario dell’odierna misura, vivessero in “uno stato di quasi segregazione”, propiziato anche “dalla soggezione incussa alle vittime per via dei riti satanici che lo stesso compiva”, circostanza suffragata anche dal rinvenimento da parte dei militari dell’Arma di una valigetta contenente amuleti e altri oggetti tipici delle celebrazioni di rituali di “magia nera”.
Rilevanti, per la ricostruzione degli eventi, sono state le testimonianze rese dalle vittime e i materiali, soprattutto quelli esoterici, trovati dai Carabinieri durante l’accesso all’abitazione familiare, che hanno suffragato l’impianto accusatorio raccolto dagli operanti nei confronti di I. G., il quale, dopo essere stato condotto in caserma, al termine degli accertamenti di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Crotone e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante del provvedimento cautelare eseguito nei suoi confronti.
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