Mancato accreditamento Karol Betania, Alecci: "La Regione dovrebbe affiancarsi e supportare con urgenza"

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images Mancato accreditamento Karol Betania, Alecci: "La Regione dovrebbe affiancarsi e supportare con urgenza"
Ernesto Alecci
  01 ottobre 2024 15:17

"Il rigetto dell’istanza di rinnovo dell’accreditamento per le prestazioni di riabilitazione estensiva del presidio Karol Betania effettuato tramite un decreto del Presidente e Commissario ad Acta per la Sanità Roberto Occhiuto è una notizia che desta, giustamente, moltissima preoccupazione. A rischio ci sono, da un lato un servizio fondamentale per la Sanità del territorio del catanzarese e dall’altro circa sessanta di posti di lavoro. E’ facilmente comprensibile come occorra tutta la buona volontà per trovare al più presto una soluzione che possa salvaguardare entrambi gli aspetti, sempre nel rispetto dei ruoli.

A mio avviso, infatti, è giusto e necessario che la Regione Calabria vigili con attenzione sui requisiti delle strutture sanitarie e socio-sanitarie affinchè posseggano tutta la dotazione necessaria per svolgere l’attività preposta. E’ un dovere fondamentale che si pone a tutela delle prestazioni e dei servizi rivolti ai cittadini. Ma dal momento in cui la Regione stessa abbia verificato l’assenza o la mancanza parziale di qualsivoglia requisito all’interno di qualche struttura, già dal giorno successivo l’Ente regionale dovrebbe mettersi al fianco di questi presidi, supportandoli con un’adeguata consulenza affinchè queste problematiche vengano risolte nel più breve tempo possibile. A seguito di questo affiancamento, gli uffici potrebbero ri-autorizzare nell’immediato il funzionamento delle strutture, evitando che si perdano giorni di attività e si mettano a repentaglio decine di posti di lavoro. All’interno di un corto circuito burocratico-amministrativo come quello che si sta verificando nel caso di Karol Betania è necessario aprire un dialogo tra le parti, in modo da trovare una soluzione il più velocemente possibile. I nostri territori non possono certamente permettersi il rischio di una chiusura o di una lunga inattività sia dal punto della tenuta del sistema sanitario che dal punto di vista socio-economico".

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Lo afferma, in una nota, Ernesto Alecci.

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