“Con un maldestro tentativo di sfuggire alle proprie responsabilità, il presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese, Domenico Piccione, si affanna in una vuota replica nei confronti dei sindacati di categoria Fai-Cisl Flai Cgil e Uila-Uil, accusando senza alcun motivo le organizzazioni sindacali di diffondere ‘fake news’ e in particolare senza spiegare le vere ragioni che lo hanno determinato a non rispettare l’accordo regionale per l’anticipo della cassa integrazione agli operai forestali calabresi (Cisoa), così come hanno fatto gli enti consortili delle altre province, il Parco delle Serre e l’azienda Calabria Verde che, accogliendo la richiesta delle organizzazioni sindacali, hanno anticipato la normale retribuzione, sia per evitare disagi ai lavoratori e alle loro famiglie a causa dei dilatati pagamenti nel caso di pagamento diretto da parte dell’INPS in quanto sono moltissime domande le domande presentate, sia perché è un preciso obbligo previsto dall’articolo 35 dal contratto integrativo regionale dei lavoratori idraulico forestali".
E' quanto affermano le organizzazioni sindacali di categoria Fai-Cisl Flai Cgil e Uila-Uil. "In un periodo di crisi senza precedenti a causa dell’attuale emergenza causata dal coronavirus - ribadiscono le organizzazioni sindacali di categoria - si è assunta una decisione improntata al valore della solidarietà e della responsabilità. Evidentemente la sensibilità verso le sofferenze e i disagi dei più deboli, la disponibilità a tendere la mano verso chi è in difficoltà, è una qualità di pochi.È veramente mortificante constatare che chi ha la responsabilità di guidare un ente consortile, il cui patrimonio più importante è rappresentato dal capitale umano non ponga al centro il valore della persona".
"Non si comprende, - prosegue la nota - né viene chiaramente spiegato, quale sia il reale motivo che ha spinto il presidente Piccione a procedere in direzione ostinata e contraria, anche al buon senso, scegliendo la modalità diretta del pagamento della Cisoa da parte dell’Inps. Ma quanto a comportamenti inspiegabili il presidente Piccione si spinge oltre, invitando a valutare, per gli operai forestali, l’idea dei prestiti bancari, a condizioni più favorevoli, per poter loro ottenere quanto gli spetta in tempi più rapidi ed a costi più vantaggiosi. Il sindacato unitario a esclusiva tutela dei lavoratori interessati - che ricordiamo, non appartengono alla gestione esclusiva di alcuno – chiede al Dipartimento regionale interessato e all’associazione Urbi Calabria di avviare una immediata riflessione su questo singolare caso, valutando e pronunciandosi in merito. Le sigle sindacali ribadiscono con rammarico che il presidente del Consorzio Tirreno Vibonese ha dimostrato, per l’ennesima volta, assoluta chiusura non solo al dialogo, in un settore che dovrebbe fare del confronto lo strumento fondamentale per governare le difficoltà e assicurare la dignità dei lavoratori, ma ha soprattutto ignorato, in un contesto assolutamente complesso, quanto concordato a livello regionale a favore di migliaia di lavoratori del settore forestale".
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