“Condivido pienamente lo spirito dell’iniziativa e il contenuto della petizione "Stop all’accesso dei minori ai contenuti pornografici sul web", lanciata dal Corecom - Calabria, per sostenere l’attività messa in campo sull’argomento dal Governo e del Parlamento e volta a introdurre una sorta di blocco informatico”.
Afferma, inoltre, il presidente Filippo Mancuso: “Abbiamo il dovere di tutelare l’equilibrio psicofisico dei minori nella prospettiva di un corretto sviluppo della loro personalità, e il Consiglio regionale è in prima linea in questa battaglia di civiltà. Perché l’utilizzo massiccio, incessante e quotidiano, sin dalla tenera età, di internet, social network e vari tipi di app che erogano contenuti pornografici, rischiano di inculcare, specie nei minori, un’idea perversa del sesso, con la figura femminile alla stregua di un oggetto. Si è davanti a distorsioni culturali che generano una socialità a forte rischio. La petizione del Coreom - Calabria sostiene l’impegno del Governo per contrastare, attraverso una specifica normativa, un’emergenza che impatta negativamente sul futuro di ragazze e ragazzi. Bisogna dotarsi - sottolinea Mancuso - di strumenti atti ad invertire una tendenza preoccupante che, in diverse circostanze, è concausa di comportamenti violenti da parte di una generazione che va aiutata a non cadere nel vortice della stupida emulazione”.
La petizione del Corecom-Calabria può essere firmata al link:
Petizione · Stop all'accesso libero e incontrollato dei minori ai siti pornografici.
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