“Le scuole di specializzazione della facoltà di medicina a Catanzaro non si toccano. E’ necessario scongiurare il rischio di un depauperamento del ruolo e della funzione dell’Università Magna Graecia come punto di riferimento per la ricerca, la formazione e l’assistenza sanitaria. Per questo motivo, recependo la volontà unanime della commissione che ho l’onere di guidare, presenteremo un’apposita mozione sul tema che sarà discussa in Consiglio comunale al fine di chiamare a raccolta e sensibilizzare il mondo politico e istituzionale su una problematica di assoluta rilevanza”. Lo afferma la presidente della commissione politiche sociali, Manuela Costanzo, nell’annunciare l’iniziativa che coinvolgerà l’assise comunale. “Dopo l’annuncio del mancato accreditamento di sei scuole dell'Università di Catanzaro – prosegue - ovvero strutture di primaria importanza come Cardiochirurgia, Ginecologia ed Ostetricia, Malattie dell'apparato digerente, Malattie dell'apparato respiratorio, Medicina fisica e riabilitativa e Pediatria, è emersa una legittima preoccupazione in merito agli effetti che il parere contrario del Miur potrà generare sull’offerta formativa dell’Ateneo. Le conseguenze di una tale decisione, tralasciando ad altre sedi ogni valutazione sul merito dei requisiti richiesti, sarebbero nefaste per i tanti aspiranti specializzandi costretti a trasferirsi per completare il proprio percorso di studi, con una prevedibile e drastica riduzione dei numeri relativi agli iscritti all’unica facoltà di medicina calabrese. Allo stesso modo, il venir meno di sei scuole di primo ordine provocherebbe un grave vulnus dal punto di vista dell’assistenza ridimensionando la funzione del policlinico come faro del panorama regionale. Certamente non si sarebbe arrivati a questo punto se il percorso per l’integrazione tra la aziende ospedaliere catanzaresi fosse giunto a buon fine garantendo così tutti gli standard richiesti dal Miur per l’accreditamento. Auspichiamo, ad ogni modo – conclude Manuela Costanzo - che dal confronto urgente avviato dai ministri della Salute e dell’Istruzione sul tema dall’alta formazione, alla luce delle numerose sollecitazioni provenienti dal mondo accademico, politico e sindacale, possano giungere risposte e soluzioni concrete tali da porre rimedio a quello che si paleserebbe come un’ulteriore spoliazione per la città Capoluogo e la sua università”.
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