Manuela Costanzo riceve al Comune precari dell'ospedale di Lamezia: "Serve parità di trattamento"

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Manuela Costanzo
  05 agosto 2019 16:58

"Parità di trattamento rispetto a tutti gli altri professionisti che hanno visto prorogati da parte dell’Asp i propri contratti a tempo determinato. E’ l’istanza che una delegazione del Comitato infermieri precari in servizio all’ospedale di Lamezia Terme ha illustrato alla presidente della commissione politiche sanitarie, Manuela Costanzo, in occasione di un incontro da loro richiesto unitamente alla vicepresidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Catanzaro, Giovanna Cavaliere.

“Ho ricevuto a Palazzo de Nobili diciannove infermieri - afferma la presidente Costanzo - i quali hanno spiegato che, nonostante i numerosi appelli e le necessità palesate dalla grave carenza di personale in diversi reparti, ancora non è arrivata alcuna risposta concreta in merito al rinnovo dei contratti rispetto a quanto invece già successo negli altri ospedali del territorio. Credo, svolgendo anch'io questa delicata e fondamentale professione, che una soluzione debba essere trovata al più presto all’interno di uno scenario fortemente critico per il panorama sanitario a causa del lungo blocco del turn-over e degli effetti dei pensionamenti per quota 100. Gli infermieri in forza a Lamezia non riescono a comprendere il perché dell’utilizzo di due pesi e di due misure nei loro confronti, pur essendo appartenenti alla medesima graduatoria Asp che interessa anche tutti gli altri colleghi il cui contratto è stato prorogato fino a fine anno”. Manuela Costanzo conclude annunciando che “sarà predisposto un dettagliato documento con cui si chiederà alla direzione dell’Asp, al Commissario ad acta e al direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria di assumere delle determinazioni urgenti rispetto al fabbisogno del personale dell’ospedale lametino. E’ necessario che sia garantito il rispetto di professionisti formati  e qualificati sul campo e che vengano preservati i livelli essenziali di assistenza sempre più a rischio”.     

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