Marcellinara, l'aula vota la mozione contro la guerra condannando l'invasione russa

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  05 maggio 2022 12:11

 ‘’Se ci sono le armi c’è la guerra. Se c’è la guerra non si può parlare di pace’’. Così il presidente del Consiglio Comunale di Marcellinara Saverio Gariano annuncia la mozione contro la guerra. 

 
‘’In questo momento -  continua Gariano - si sta giocando con la vita delle persone. Chi nei decenni scorsi ha creato  l’ONU, il G7 e il G20, celebrato il giorno della memoria, ora non riesce a sedersi in modo unitario attorno ad un tavolo, tutti insieme, per parlare di pace. Invitiamo pubblicamente tutti i Comuni, l’Anci a dire la propria, a sostenere concretamente la nostra mozione per la pace e la fine della guerra, in un mondo dell’opinione pubblica completamente fuori controllo e anestetizzato". 
 
  IL TESTO INTEGRALE DELLA MOZIONE
 
Il Consiglio comunale di Marcellinara, in ossequio e nel rispetto dell'articolo 11 della costituzione, ripudia la guerra che dal 24 febbraio si combatte in Ucraina tra l'esercito invasore russo e l'esercito ucraino allo stesso modo di come ripudia tutte le guerre che si stanno combattendo attualmente nel mondo.
 
Condanna, senza se e senza ma, l'invasione militare russa e tutte le conseguenti stragi di civili.
 
Condanna, senza se e senza ma, la politica espansionistica della NATO malgrado i taciti accordi intercorsi nel 1989 con i leader dell'allora Unione Sovietica che limitavano l'espansione alla sola unificazione delle due Germanie.
 
Prende le distanze dalla richiesta di "no fly zone" formulata dal governo ucraino in quanto causerebbe sicuramente un'estensione del conflitto.
 
Deplora il boicottaggio che hanno subito, in Italia e in Europa, esponenti della cultura, dell'arte e della musica russe.
 
Considera l'adozione di sanzioni nei confronti della Russia una decisione che peserà solo sui popoli dell'Unione Europea e in particolare di quello italiano e non avrà le sperate ripercussioni di indebolimento del governo russo. Se si facesse un'analisi storica di tutte le volte che sono state adottate delle sanzioni nei confronti di una nazione si scoprirebbe che hanno favorito solo la ricerca di nuovi partner commerciali e hanno aumentato il consenso popolare nei confronti del loro leader.
 
Giudica la decisione del governo italiano di inviare all'Ucraina, non solo aiuti umanitari ma anche armi da utilizzare  nel conflitto, una decisione non in linea con il dettato costituzionale e foriera di conseguenze negative e contrarie alla ricerca della pace.
 
Considera la decisione presa dal parlamento italiano di aumentare le spese per gli armamenti fino al 2% del PIL una vera e propria "pazzia" così come è stata definita anche da voci molto più autorevoli della nostra. E' assurdo pensare che bisogna adottare la spending review nella sanità, nella scuola, nella pubblica amministrazione, nel sistema pensionistico, nello stato sociale e l'unica cosa che può aumentare tranquillamente è la spesa per gli armamenti. 
 
Auspica che tutti i politici, ma specialmente quelli che rivestono ruoli chiave alla guida degli stati coinvolti in questa crisi internazionale, usino una terminologia adeguata al loro ruolo e non scadano in un linguaggio che allontana la possibilità di negoziato tra le parti.
 
Ritiene il negoziato l'unica via d'uscita alla crisi ucraina e auspica che il governo italiano giochi un ruolo importante nella ricerca dello stesso.
 
Chiede, anche in prospettiva futura, lo scioglimento di tutte le alleanze militari anche se sedicenti difensive.
 
Chiede che tutte le controversie internazionali future vengano gestite dal consesso delle Nazioni Unite senza prevaricazioni da parte degli stati più potenti.

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