Marco Calabrese: "Il ritorno di San Vitaliano"

di MARCO CALABRESE

Vento velluto e Vitaliano. Oggi tutti gli elementi erano presenti all’appello. Il vento che rinfranca lo spirito dalla forte calura, i velluti che ricoprono i confratelli delle confraternite, e il busto argenteo di San Vitaliano, patrono della città, che ha percorso le vie del centro cittadino.

Cibo venduto in strada, un concerto corale nella Basilica, uno un piazza, uno spettacolo teatrale e un mare di gente che si è riversata sul corso. Oggi la Santa Messa nel mattino e la processione nel pomeriggio, accompagnata anche da una cospicua rappresentanza dell’ amministrazione comunale.

Un motivo per cui scendere in piazza e festeggiare, vivendo un rinnovato senso di appartenenza. I fischietti di San Vitaliano in terracotta, donati in passato ai bambini il 16 luglio, riproposti quest’anno, sottolineano la volontà di riappropriarsi di un passato e di raccontarlo. Qualcuno diceva che bisogna trovare un punto di appoggio, per poter sollevare il mondo… La storia della città, e soprattutto quella di una ritrovata festa patronale, è un appoggio saldo e sicuro.

Sua Eccellenza Claudio Maniago, a conclusione del concerto nella Basilica dell’Immacolata, ha risposto a quella goliardica tradizione popolare che vuole, vista l'assenza di mani e braccia nel sacro busto d’argento, San Vitaliano uno spiccio ladruncolo: “Non ha le braccia, perchè siamo noi a doverci adoperare,
siamo noi a dover fare”. Basta trovare un punto da cui partire.

E’ vero, tante cose mancano, tante non vanno bene, ma l’amministrazione Comunale tutta, ha trovato uno di quei punti chiave. E di questo siamo felici. E ci si aspetta una seconda edizione ancora più viva e gioiosa: luminarie sul corso, cibo, zucchero filato, la banda musicale, i bambini che fanno le gare sonore coi fischietti in terracotta e tutto quello che conviene ad una festa patronale nel pieno rispetto della tradizione!
Per poter dire con orgoglio “Vento, Velluto e Vitaliano”.

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