di MARCO FOTI
L’insostenibile leggerezza dell’essere…..
Vi è mai capitato di transitare durante i giorni feriali e nelle ore di morbida mattutina (intendo tra le 9.00 e le 12.00) in via Aldo Moro a Lamezia Terme?
Orbene, il panorama presenta una carovana di mezzi pubblici, parcheggiati a lato carreggiata negli stalli normalmente destinati alle automobili, in attesa di riprendere il proprio servizio di TPL a supporto della vasta popolazione studentesca che frequenta le scuole nel polo scolastico cittadino.
Parrebbe tutto normale, ma non lo è per diversi motivi (sicurezza in primis), tra i quali certamente la necessità di rivedere una ristrutturazione del servizio di trasporto pubblico urbano anche a supporto di quello suburbano ed extraurbano.
Lamezia Terme, con i suoi 67 mila abitanti, oggi deve raggiungere un obiettivo importante: favorire l’intermodalità tra le diverse possibilità di trasporto (gomma, treno ed aereo) e definire un’unica rete di trasporti integrata, in modo da rendere significativamente più agevole spostarsi da Lamezia verso altre destinazioni in provincia e regione, proseguendo il proprio viaggio in treno, in aereo o con altre autolinee su gomma.
La ristrutturazione del servizio di TPL passa necessariamente dall’individuazione di un Terminal urbano, sintesi del sistema di accessibilità alla città. Un Terminal che negli anni passati ha visto anche realizzare uno Studio di Fattibilità e che al momento non trova una conclusione.
Il Terminal deve essere il fulcro del sistema di Trasporto Pubblico Locale dove pensare l’adozione di linee urbane con mezzi elettrici per servire le vie del centro, soddisfare le richieste degli anziani da/per l’ospedale o più semplicemente permettere ai ragazzi di spostarsi in completa sicurezza. Utilizzare il mezzo pubblico in città deve essere “normale” e non deve essere visto come un elemento detrattore.
In occasione del G20 il presidente Draghi ha sottolineato ed invitato tutti gli Stati ad una forte accelerazione verso la sostenibilità ambientale nelle città. Oggi gli strumenti ci sono.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina fondi importanti per il rinnovo del parco rotabile. Il MIMS ha già approvato il decreto che favorisce il rinnovo del parco autobus per il trasporto pubblico e ripartisce 600 milioni di Euro tra le Regioni destinandone il 50% al Sud. Gli autobus da acquistare, oltre ad essere ecologici, dovranno disporre di attrezzature idonee ed innovative a tutela della sicurezza degli utenti.
Per cui bisogna farsi trovare pronti in modo da valorizzare una forte sinergia tra Comune, Regione e Ministero.
Terminal, nuova rete di trasporto pubblico, sistema di collegamento con bus elettrici: l’insostenibile leggerezza dell’essere ….
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