“La Calabria ha un mare bellissimo, e però in alcuni tratti questo mare è inquinato. Lo sappiamo, perché ci sono interi agglomerati urbani che non sono collettati, non ci si è occupati di depurazione per decenni, i depuratori non funzionano bene. Quest’anno, come l’anno scorso, stiamo lavorando per mettere a posto i depuratori, per fare il catasto del collettamento, per sapere dove scaricano gli agglomerati urbani e le imprese”.
Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un video pubblicato su Facebook.
“C’era una cosa però che l’anno scorso avrei voluto fare e non ho potuto fare, perché era contro una legge.
Volevo mettere il Gps, quello che è nei telefonini e ci dice dove siamo in ogni momento, sugli autospurgo, per verificare se ci fossero autospurghi che smaltiscono illecitamente, che vanno a prendere i fanghi dai pozzi neri e che magari li buttano a mare, nei torrenti o nei primi tombini che trovano. Non lo potevo fare perché la legge non dava alla Regione questo potere".
"Oggi sono contento perché ieri in Parlamento è stato approvato un emendamento - che avevo chiesto di proporre ad alcuni senatori di Forza Italia e per il quale avevo chiesto il parere favorevole del governo - che cambia questa legge. Adesso le Regioni potranno regolamentare l’attività degli autospurgo, mettendo appunto i Gps per sapere in ogni istante dove vanno e per controllare che l’attività di smaltimento dei fanghi sia fatta in maniera lecita. Il mare è una risorsa di sviluppo, la Calabria ha un mare straordinario, e non possiamo consentire che venga sporcato. Su questo tema, ancora una volta, tolleranza zero”, conclude il governatore Occhiuto.
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