di VITTORIO PIO
Ancora una bella serata al Museo del Rock, che ha tenuto a battesimo l'esaustivo libro “Napule's Power” di Renato Marengo pubblicato da Tempesta Editore, con uno show-case esplicativo di Antonio Onorato, chitarrista in ulteriore espansione e grande amico della nostra città. Ascoltare Marengo è sempre un piacere, non solo per la fluente aneddotica che riguarda un periodo cruciale della storia culturale italiana, di cui è stato un testimone attivo, ma anche per la sua affabilità naturale che accorcia le distanze con pubblico e interlocutori.
E' senza ombra di dubbio uno dei più importanti giornalisti musicali italiani ed in questo suo volume, arrivato quasi in contemporanea con un saggio molto acuto inerente Lucio Battisti, ha operato un lavoro di sintesi mirabile che rende di fatto questa sua riflessione come un testo di riferimento per chiunque voglia accostarsi a quel movimento rivoluzionario che ebbe origine all'inizio degli anni '70 proprio in contemporanea all'omologo e ribollente “black power” statunitense o per chi ne sia in qualche modo a conoscenza: il pregio non è solo rappresentato dalla scrittura agile e perentoria, ma anche dalle preziosissime note storiche. Insieme al volume anche il contributo fornito dalla neo-rilanciata Cramps, un'etichetta gloriosa attiva sempre in quel periodo a Milano, per merito dei suoi fondatori Gianni Sassi, Sergio Albergoni, Tony Tasinato e Franco Mamone con l'obiettivo di far conoscere quegli artisti di valore rimasti fuori dal circuito discografico tradizionale: Franco Battiato, gli Area di Demetrio Stratos, Eugenio Finardi e Claudio Rocchi sono solo alcuni dei primi nomi tenuti a battesimo.
Da poco è stata appunto ripresa sul mercato e con una delle sue sussidiarie ha pubblicato un cd firmato da Antonio Onorato e supervisionato dallo stesso Marengo, che è un compendio estensivo del volume, con alcuni dei brani manifesto di quel movimento, appannaggio di nomi storici e conosciutissimi come Napoli Centrale, Pino Daniele, Teresa De Sio, Enzo Avitabile, Alan Sorrenti , NCCP, ma anche con un brano firmato dallo stesso Onorato per ribadire il suo amore per la matrice brasiliana e dagli Osanna con il compositore oriundo Luis Bacalov.
La serata è scivolata fra aneddoti, battute e note con estrema piacevolezza. Marengo è sempre generoso nell'elogiare una realtà che almeno in Italia non teme confronti come il Museo del Rock, Onorato è un chitarrista dallo spiccatissimo senso melodico, che si è espresso al meglio nel contesto di queste composizioni passate alla storia, di cui ha mantenuto l'imprinting originale staccando assoli articolati che hanno ricordato la grandezza di un Carlos Santana pur mantenendo l'originalità del suo gioco coloristico di accenti armonici e saldezza timbrica, per il gradimento assoluto di una platea attenta e partecipe, cui nel finale non sono stati risparmiati foto e autografi, concessi con altrettanta sincerità dai protagonisti della serata.
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