"Esprimiamo la nostra solidarietà al Presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, lasciato solo durante un evento, così politicamente pregnante per l’Amministrazione, come quello promosso nei giorni scorsi con la presenza della deputata cubana Mariela Castro". Esordisce così il comunicato stampa dei consiglieri Riccio, Lobello, Verrengia, Polimeni, Arcuri e Concolino.
"Fiorita e la maggioranza, dunque, prima avallano l’iniziativa concedendo finanche il simbolo della città di Catanzaro (speriamo con apposita delibera di Giunta), poi si nascondono e decidono di non prendere parte all’iniziativa. Appare dunque evidente lo scollamento tra i due vertici di Governo della città: Bosco resta sotto traccia rispetto a tante iniziative amministrative messe in campo dalla Giunta, vista la molteplicità di errori marchiani di cui si sono finora resi protagonisti; Fiorita resta sotto traccia rispetto ad iniziative politicamente imbarazzanti, soprattutto per una maggioranza tanto variegata, contraddittoria ed eterogenea: che parte da qualche componente di estrema destra e finisce a qualche altro filo-castrista.
Eppure Bosco, nelle vesti di provetto statista o di aspirante mattatore della politica estera, resta coerente con le sue idee: a lui il merito di spezzare quelle catene che legano a doppio filo l’Italia a Washington e Kiev, volgendo convintamente lo sguardo verso quei Paesi che si battono per la giustizia sociale e la piena libertà. Ciò in piena continuità - spiegano - con la storica lotta di affrancamento dalle plutocrazie occidentali condotta dagli anni ‘60 dalla Repubblica comunista cubana di Fidel.
Nel contempo Fiorita deve essersi reso conto che il regime cubano non soltanto è un sistema antidemocratico, ma anche centralista e verticistico. I rappresentanti di quel modello politico, pertanto, non possono certo permettersi di dare lezioni sulle autonomie territoriali di uno Stato democratico né sui sistemi sanitari, anche in considerazione del fatto che, come nel caso dell’Italia, i suddetti elementi si possono rinvenire come principi indissolubili all'interno della carta costituzionale.
Dispiace per il provetto statista Bosco - concludono -, ma del resto si sa che la solitudine è sempre dei numeri primi".
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