di MASSIMO PINNA
Fase 2, fare fronte comune tra associazioni, Regione e Comuni per prevenire i contagi, le patologie respiratorie derivanti, agendo per la tutela del territorio. E non tralasciando certo iniziativa primarie come la “Campagna Let's clean the City - Puliamo la Città” . Su questi temi di grande rilevanza attuale, intervistiamo il presidente di Vitambiente, l’avvocato Pietro Marino e la dottoressa Ilenia Aversa, componente del comitato scientifico del movimento “verde”.
Presidente Marino siamo arrivati a primavera inoltrata ed è partita la Fase 2 COVID19. Ci sono ulteriori azioni che a suo avviso bisognerebbe avviare in materia ambientale e di tutela della Salute?
“Una delle priorità che la Regione dovrebbe avere è quella di redigere un piano di tutela sanitaria e del territorio per evitare che l’abbandono di aree verdi possa pregiudicare la situazione sanitaria e di igiene soprattutto nei centri urbani. L’arrivo del Covid 19, impone difatti alla Regione Calabria di sostenere le politiche di prevenzione ambientale e di pulizia delle aree verdi Comunali e Regionali, poiché possono rivelarsi come dei veri e propri focolai naturali di patologie respiratorie. Ci riferiamo alle allergie respiratorie derivanti l’abbandono di aree nelle quali crescono piante che determinano fattori scatenati di patologie respiratorie, d’altro canto i sindaci dei comuni devono disporre di un piano di pulizia, rimozione e smaltimento delle piante anche in arre private abbandonate deliberando il recupero dei costi della pulizia a carico dei proprietari delle aree. In tale azione molto potranno fare le associazioni. Dobbiamo dare atto al Sindaco di Catanzaro Dott. Sergio Abramo che in questo periodo di emergenza sanitaria a saputo coinvolgere tutta la comunità Catanzarese, anche nelle scelte difficili che ha dovuto adottare, ascoltando tutte le componenti politiche,sociali e del volontariato, dimostrando così grande sensibilità è l’amore verso Catanzaro. Noi di Vitambiente, in raccordo con il sindaco di Catanzaro, partiremo con una campagna informativa di pulizia di aree verdi nelle aree urbane, abbiamo redatto un progetto che presenteremo all’amministrazione Comunale di Catanzaro e alla Regione nei prossimi giorni. Il Comune ha già avviato un massiccio programma di pulizia dei parchi e delle aree verdi, noi saremo al fianco dell’amministrazione comunale, per sostenere questo obiettivo. Vitambiente oggi attraverso la dottoressa Ilenia Aversa componente il Comitato tecnico dell’associazione, con questa intervista vuol fare il punto della situazione, delle iniziative programmate e lanciare un progetto di tutela ambientale utile a prevenire problematiche sanitarie connesse al COVID 19, e altre patologie”.
Presidente, ci vuole anticipare questa campagna di Vitambiente?
“Let's clean the City, puliamo la Città è il titolo della Campagna di Vitambiente, tale azione concordata con l’amministrazione Comunale di Catanzaro e speriamo sostenuta economicamente dalla Regione Calabria, coinvolgerà i volontari di Vitambiente nella rimozione di piante e soprattutto mascherine e guanti trovate nei bordi delle strade, l’attività verrà svolta insicurezza, i dpi trovati verranno raccolti in appositi sacchetti e trattati come rifiuti sanitari, inoltre, il Comune che provvede ogni anno alla pulizia delle aree più impervie anche quest’anno dovrà svolgere tale pulizia con mezzi più idonei in aree delle aree e sentieri i giardini e aree verdi delle città L’obiettivo è quello di far istallare dei cassonetti nelle aree marine lungomare e spiagge, per evitare l’abbandono di guanti e mascherine in questi luoghi potrebbe essere un danno ambientale e umano incalcolabile contemporaneamente una pulizia coordinata delle spiagge.”
Presidente, ci vole spiegare perché quest’anno è molto più importante mantenere pulite tutte le aree della Città anche quelle in abbandono?
“Vitambiente attraverso il suo comitato tecnico ha già redatto delle linee guida da proporre alla regione Calabria per l’avvio della fase 2, ma per quanto attiene la pulizia delle aree verdi, i virologi e i medici aderenti Vitambiente hanno redatto un report nel quale sostengono che le allergie rappresentano un problema che coinvolge tutte le fasce di età, in particolare bambini e adolescenti e, secondo l’ISTAT, si trovano al terzo posto tra le patologie croniche più diffuse con un tasso del 10,7%, precedute da ipertensione (17,4%) e artrosi/artrite (15,9%). Negli ultimi anni, discipline come l’aerobiologia e la bioclimatologia si sono dedicate allo studio delle interazioni tra fattori ambientali (come la diffusione dei pollini) e lo sviluppo delle patologie correlate, come l’asma allergica o la rinite allergica”.
Nel Comitato scientifico di Vitambiente, la dottoressa Ilenia Aversa che affianca il presidente Marino.
Dottoressa, vi è una correlazione tra l’incidenza da Covid 19 e i soggetti con patologia di asma allergica ?
Si, nei soggetti predisposti, il polline può provocare reazioni allergiche mediate dagli anticorpi della classe IgE; Alla sensibilizzazione allergica, contribuiscono sia il grado di esposizione (concentrazioni elevate e per lunghi periodi) che le dimensioni (in quanto più facilmente trasportabili dal vento). Circa il 70% dei soggetti allergici ai pollini reagisce alle graminacee, che rappresentano la famiglia botanica più diffusa. La fioritura avviene principalmente da aprile a ottobre, con una concentrazione più elevata tra aprile e giugno. Questo ha consentito, tra le altre cose, di sviluppare modelli predittivi in grado di monitorare gli allergeni, valutando l’andamento dei picchi di diffusione dei vari tipi di polline nel territorio, al fine di adottare comportamenti o avviare trattamenti che permettano di ridurre i sintomi. Tuttavia questi bollettini danno un’indicazione sui livelli di concentrazione del polline, ma non sui livelli di rischio allergico, in quanto il valore soglia che scatena una certa allergia in un paziente, varia da individuo a individuo e a seconda del periodo; sono però utili nel dare un’indicazione della quantità di polline che si concentrerà in una determinata settimana. Tra queste, la parietaria è quella di maggiore importanza allergologica, con una fioritura al sud e sulle isole quasi perenne. Sul sito del Ministero della Salute viene riportato che in base agli studi effettuati finora è emerso che le forme allergiche più lievi non vengono considerate come uno dei principali fattori di rischio per l'infezione da SARS-CoV-2, o per un esito più sfavorevole. Tuttavia, l'asma in forma da moderata a grave, in cui i pazienti hanno bisogno di cure quotidiane, è inclusa nelle condizioni polmonari croniche che predispongono a malattie gravi”.
Presidente tale emergenza può essere gestita solo dai comuni e dalle associazioni del territorio?
“Assolutamente no! Come dicevo prima i comuni devono attivarsi immediatamente insieme alle associazioni del territorio, ma deve partecipare la regione Calabria con un piano straordinario di interventi, che preveda una vera rimodulazione del Piano Operativo Regionale, nelle misure di valorizzazione e tutela ambientale”.
Dottoressa Aversa, in merito alla fase 2 cosa pensa dell’ordinanza della Regione Calabria che prevede l’attività di bar ristorazione e di agriturismo, con l’erogazione dei pasti all’aperto?
Le disposizioni avviate dall’ordinanza regionale, che si slegano dal piano di contenimento del governo, che prevede prudenzialmente l’avvio graduale delle attività basato sui tempi di vita del virus stimati in 14 giorni, a nostro avviso, sottovalutano l’andamento epidemiologico. Il basso indice di contagiosità presente in Calabria non deve confondere dal fine ultimo delle disposizioni prese dal Governo centrale, secondo cui queste due settimane serviranno per tenere sotto controllo l’andamento della pandemia e rendere più istantaneo il tracciamento dei soggetti entrati in contatto con i positivi e ricorrere a misure di sicurezza per la restante popolazione. Noi di Vitambiente ci uniamo all’appello dei Medici Calabresi di grande prudenza e siamo rispettosi del lavoro svolto e che svolgeranno, tra l’altro molti comuni Calabresi hanno disapplicato l’ordinanza perché confligge con il DPCM del governo”.
Presidente Marino, in merito alle vostre proposte di gestione della Fase 2 avete avuto risposte dalla Regione Calabria?
“Noi abbiamo inviato alla regione Calabria delle proposte per avviare la Fase 2 del Epidemia, il presupposto fondamentale di tutta la gestione della fase 2 è quello di attivare un piano di tutela sanitaria Regionale, attivando i protocolli di sicurezza sostenendoli anche economicamente. Questa è la minima condizione, per poter ripartire poiché noi siamo convinti che il piano di sviluppo economico debba essere integrato ad un piano di tutela sanitaria, che miri a valutare l’incidenza in un territorio che potrebbe avere ripercussioni epidemiche dai trasporti, rientri”.
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