Mario Fiorillo e la sua officina storica in via Scalfaro, ad un mese dalla morte del carrozziere, il ricordo della nipote Claudia:
“Eri in pensione da qualche anno ormai, ma quella tua officina di via Scalfaro spuntava sempre nei lunghi discorsi che facevamo, io e te. Nell’ultimo periodo della tua vita, quando la malattia ti rendeva le giornate più buie, portarti alla memoria i ricordi del tempo trascorso in officina era anche un modo per rivedere nei tuoi occhi una luce entusiasta che ha sempre fatto capire quanto il tuo animo fosse vivace.
Peter Pan, ti chiamavamo così in famiglia, perché hai sempre avuto un animo instancabile, attivo.
Un eterno giovane che era capace di sorridere e far sorridere. Ti tenevi sempre impegnato e mai stavi fermo, complice, forse, l’essere cresciuto sin da bambino con la consapevolezza di non poter stare con le mani in mano ché nella tua famiglia o si lavorava o si moriva di fame. Me lo dicevi sempre, orgoglioso delle tue origini umili che, però, non ti hanno mai privato della ricchezza d’animo.
Mi raccontavi spesso dei tuoi inizi nell’officina, come garzone. Hai iniziato con poco, con nulla, ti sei fatto le ossa, hai fatto sacrifici sino a divenire uno dei carrozzieri più conosciuti di Catanzaro. Quanti amici ti sei fatto in quell’officina, nonno! Sì, perché chi passava da lì ai tuoi occhi non era un semplice cliente, ma un amico. Accoglievi tutti, indistintamente, che avessero il portafoglio pieno o vuoto per pagare la tua manodopera poco ti importava. Talvolta quella manodopera neanche te la facevi pagare perché per te il valore umano veniva prima di ogni cosa.
Avevi un cuore grande, immenso, dispensavi affetto e gentilezza senza chiedere nulla in cambio e quante persone ti ricordano sempre col sorriso, sempre disposto a fare una battuta di spirito che migliorasse le giornate altrui. Eri un uomo d’altri tempi, non solo per il rispetto che avevi verso il prossimo, ma anche per la professionalità ed incrollabile onestà che impiegavi nel tuo lavoro. Quando sei andato in pensione e hai venduto l’officina, via Scalfaro ha perso un pezzo di storia della città, è diventata più vuota.
Nonno, è un mese che non ci sei più e mi sono resa conto che non manchi solo a me, ma anche alle tante altre persone che hai accolto nella tua vita rivolgendo loro un semplice sorriso, una gentilezza. Vengono a raccontarmi aneddoti su di te, sulla tua bontà che si è impressa nella loro mente. “Ci rendiamo conto della ricchezza che abbiamo solo quando la perdiamo” è un luogo comune che si usa spesso in questi casi, ma per me, nonno, una ricchezza lo sei sempre stato e ne sono sempre stata consapevole. Questo mese senza te mi ha solo dato la conferma di quanto importante rimarrai nel mio cuore e nei cuori di tutta la tua famiglia a cui hai sempre voluto bene”.
Oggi alle 17,30 la Santa messa nella Chiesa Santacroce (rione Pontepiccolo).
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