d MARIO TASSONE
Nei giorni scorsi il giornalista Belpietro ha accusato il presidente Mattarella di essere il leader dell’opposizione per l’intervento all’Assemblea della Confindustria nel quale, fra l’altro, per l’immigrazione ha sollecitato politiche adeguate per una situazione non più sostenibile. Una opportuna sollecitazione “se c’è una cosa che la democrazia non può fare è quella di ispirare i propri comportamenti a sentimenti puramente congiunturali “, invitando, non solo la politica e la classe dirigente, ma tutti i cittadini ad una riflessione complessiva sul quadro di riferimento europeo, africano e mondiale. Perché una aggressione gravissima al presidente della Repubblica che è un riferimento saldo tra il tanto vociare inconcludente?
Belpietro sferra un attacco, irriguardoso anche sul piano personale, commissionato da realtà della maggioranza che sostiene il governo: spie di disperazione e debolezza. Una debolezza a dare soluzioni alle tante questioni sul tappeto. Sono difficoltà che non possono essere esorcizzate, ostentando sicurezza e decisionismo, che si stanno rivelando uno “spot”. I problemi del bilancio, del Pnrr, dell’immigrazione, del lavoro sono percorsi sdrucciolevoli e il governo vaga. La politica arretra, il Parlamento è umiliato e gli spazi sono occupati da poteri non investiti dal voto popolare. Sulle speculazioni sul gas e sulla energia dell’Eni dell’”inamovibile” De Scalzi e dell’Enel, di cui si parla perché gravano sulle famiglie, bisognerebbe fare chiarezza.
“Democrazia Parlamentare” è diventato un termine fastidioso per la maggioranza di governo. Il Parlamento, la democrazia partecipata sono considerati un ostacolo al governo efficiente. Il passato ritorna sotto forme più edulcorate ma sostanzialmente intatto . Si invoca un premier eletto direttamente dal popolo con poteri ampi, anche quelli di garanzie attualmente del capo dello stato, regioni con poteri enormi incompatibili, con uno Stato unitario. In questo contesto si comprende in pieno l’articolo di Belpietro: rientra nel disegno eversivo di chi intende cancellare la Costituzione. I valori di libertà, di democrazia conquistate dal popolo italiano che sono le fondamenta del documento della Repubblica. Un ricordo da consegnare alla storia. Il disegno è chiaro.
Si incomincia a delegittimare il presidente della repubblica e Belpietro si scopre alla fine del suo scritto quando dice che la premier e’piu’ forte perché ha avuto più voti, mentre Mattarella è stato eletto dal Parlamento.
Un insulto alla Costituzione vigente in cui il Parlamento è il depositario della sovranità popolare. Per Belpietro e i suoi committenti l’aggressione fatta a Mattarella è per invocare un uomo o una donna forte senza gli “ostacoli” della democrazia parlamentare. Un progetto che ritorna dal passato ! Il mondo della cultura dov’è?
La opposizione parlamentare ?Non c’è. Molto loquace ma parla a se stessa. In tutto questo che fanno i post democristiani? Rimangono divisi mentre il mondo, il loro, che è stato costruito viene distrutto. La solidarietà a Mattarella per un agguato attraverso stampa, ha senso se libertà e democrazia sono realmente un richiamo per un impegno vero, altrimenti sarà un ulteriore inganno. I tanti inganni dovrebbero finire ora: domani è già tardi!
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