di ANNA TRAPASSO
Coesione istituzionale, dialogo con le associazioni di categoria, marketing territoriale. E ancora: promozione, internazionalizzazione e digitalizzazione delle imprese. Sono questi i pilastri su cui si fonda la neonata Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia nelle parole del suo presidente, Pietro Falbo, all'indomani della sua elezione.
Falbo mette al servizio del mondo camerale la sua importante esperienza in Confcommercio - di cui resta Presidente - ed entra con voto plebiscitario e per acclamazione nel mondo istituzionale della CCIA, incarnando l'importante novità di essere il primo presidente della nuova Camera di Commercio dell'Area centrale della Calabria.
"L'esperienza di Confcommercio è stata fondamentale per il mio percorso associativo - dichiara il neopresidente- Già in tempi non sospetti, nel 2016, con Confcommercio, abbiamo intrapreso questo percorso di unità tra le varie aree territoriali della Calabria centrale, sistema che oggi trova conferma nell'accorpamento delle tre Camere in un'unica Camera di Commercio, dopo quasi 30 anni. In Confcommercio continuerò a svolgere la mia funzione sindacale, mentre con la Camera di Commercio quella istituzionale"
"Le Camere di commercio -continua Falbo- hanno un ruolo di fondamentale importanza, esse sono la casa delle associazioni di categoria, che a loro volta sono la casa delle aziende. E' in questo che si rinviene il fondamentale ruolo della CCIA come raccordo, sistema che recepisce istanze e disagi e propone soluzioni.
"La CCIA di Catanzaro è da sempre modello di sviluppo, ma vogliamo far comprendere alle Camere "consorelle" la necessità di essere un unico grande ente, di fare squadra e coesione per fare massa critica e saper meglio relazionare con enti e istituzioni. Non dobbiamo dimenticare che viviamo in un tessuto economico particolarmente disagiato e ci troviamo in una sorta di crisi perenne. Cui si aggiunge, a livello nazionale, il caro bollette, il caro carburante e la guerra. Problematiche che vanno risolte con soluzioni transnazionali e per cui la CCIA può far ben poco con le sue risorse, ma può cercare soluzioni di concerto con altri enti, quali la Regione e il MISE, interlocutori privilegiati. La Regione si è dimostrata assolutamente recettiva e disponibile ai momenti di collaborazione con la CCIA, stiamo appunto ragionando su quali pilastri muovere il nostro agire nei prossimi 100 giorni".
"Non esiste una soluzione univoca a tutti i problemi che incidono sulla nostra economia, ma il marketing territoriale è senz'altro il nostro volano di sviluppo. In Confcommercio ed insieme al Comune di Catanzaro avevamo già pensato ad un tavolo permanente sull'economia. La città ha delle criticità oggettive: la viabilità, la mobilità, i parcheggi, il depauperamento del centro storico. A maggior ragione oggi siamo disponibili a ragionare insieme all'Amministrazione comunale.
In particolate è di questi giorni la querelle sull'area pedonale nel centro di Catanzaro.
"Le sperimentazioni portate avanti finora - conclude Falbo - sono andate bene, circoscritte al fine settimane. L'isola pedonale va bene ma va inserita in un contesto più ampio, in cui si pensi alla valorizzazione delle aree coinvolte con momenti ludici e di intrattenimento, oltre che parcheggi adeguati. Purtroppo morfologicamente Catanzaro ha una struttura difficile in questo senso, a differenza di altre zone metropolitane come Cosenza e Reggio che permettono al corso principale di rimanere facilmente area pedonale".
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