Un'associazione a delinquere finalizzata all’organizzazione di matrimoni di comodo e la produzione di ulteriore documentazione falsa, dai certificati linguistici alle busta paga. Viene raccontata così dal sostituto procuratore Graziella Viscomi l'indagine che a marzo scorso ha fatto emergere una presunta rete di collegamenti finalizzati alla regolarizzazione di alcune pratiche burocratiche attraverso il pagamento di corrispettivo.
Ora la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 24 indagati.
L'indagine è stato l’epilogo di un’attività investigativa avviata dopo la segnalazione di alcune pratiche sospette da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura, che segnalava l’utilizzo di certificazioni che riportavano lo stesso protocollo e quindi ritenute false. Da quanto riporta l'accusa, sarebbero saltate fuori attestazioni di conoscenza linguistica, certificati di idoneità abitativa, falsi matrimoni tra persone che nemmeno si conoscevano
Al vertice della organizzazione c'erano Rita Maletta e Cesare Votta e una cittadina cinese, Yu Jinwei (detta "Rosa")
In particolare, secondo l'accusa, quest’ultima reclutava suoi connazionali, che in mancanza di altri requisiti leciti, erano interessati a rinnovare il titolo di soggiorno attraverso questo meccanismo fraudolento, mentre, i coniugi di nazionalità italiana, suoi stretti collaboratori, si occupavano di individuare i soggetti disposti a formalizzare matrimonio o convivenza con soggetti in realtà sconosciuti, dietro la promessa di ottimi e facili guadagni.
I promotori di detta illecita attività, oltre all’assistenza logistica, si occupavano anche di organizzare il matrimonio e garantire così ai cittadini stranieri, tutti i vantaggi da questo derivanti, traendone cospicui profitti.
Le contestazioni ora in mano agli indagati saranno oggetto di valutazione e analisi da parte degli avvocati, i quali avranno 20 giorni di tempo per chiarire le posizioni.
Trascorsi i venti giorni, gli inquirenti dovranno prendere in considerazione gli elementi acquisiti e optare per due possibilità chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione.
I NOMI:
Adel Mohamed Elzeki, 1985;
Antonio De Santis, 1949, (attualmente all'obbligo di dimora, difeso dall'avvocato Vittorio Ranieri);
Giovanni De Santis, 1985, (attualmente all'obbligo di dimora, difeso dall'avvocato Vittorio Ranieri)
Giuseppe De Santis, 1982 (attualmente all'obbligo di dimora, difeso dall'avvocato Vittorio Ranieri)
Rita Laface, 1959, (attualmente all'obbligo di dimora, difeso dall'avvocato Vittorio Ranieri)
Janmei Lin, difeso dall'avvocato Tiziano Veltri;
Liu Guangros, 1966
Shiyang Liu, 1991
Giancarlo Longo, 1971, difeso dall'avvocato Roberto Scozzafava;
Mariagrazia Macario,
Rita Maletta, 1967, arresti domiciliari, difesa dall'avvocato Antonio Ludovico
Roberto Maletta, 1963, difeso dall'avvocato Antonio Ludovico
Vittorio Nicoletta, 1981;
Celeste Emanuela Oliverio, 1994, difeso dall'avvocato Luigi Ciambrone;
Lorenzo Pontiero, 1978, difeso dall'avvocato Francesco Severino;
Emanuela Concetta Scalise, 1989, difesa dall'avvocato Giuseppe Menzica
Antonio Silipo, 1962, difeso dall'avvocato Giampiero Mella
Cesare Votta, 1966, difeso dall'avvocato Antonio Ludovico
Busheng Wang, 1988
Zhenha Wang, 1967, difeso dall'avvocato Tiziano Veltri
Yunmei Wei, difeso dall'avvocato Tiziano Veltri
Xiunzhen Xiang, difeso dall'avvocato Tiziano Veltri
Junwei Yiu detta "Rosa", 1971, agli arresti domiciliari, difesa dall'avvocato Ugo Custo
Jingag Zhao, 1979
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