Maurizio Alfano: “Gino Strada e la guerra in Calabria”

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Maurizio Alfano
  14 agosto 2021 21:22

di MAURIZIO ALFANO 

È uno scenario di guerra quello calabrese. Pezzi di natura arsi vivi, mancanza di acqua, uomini e donne che hanno perso la vita, con animali braccati nel tentativo di trovare riparo dalle montagne in fiamme, trovano ora fucili pronti ad ucciderli. E poi la ndrangheta che tiene in ostaggio all’interno di una guerra dichiarata contro lo Stato buona parte della Regione, la sua economia, istituzioni e persino il diritto alla salute minato e compromesso da interessi criminogeni e per questo capace di farsi pagare anche due, tre oquattro volte la medesima fattura drenando risorse ad un sistema sanitario regionale già malmesso di suo. Da oltre dieci però qualcuno aveva deciso di combattere alcune di queste battaglie in Calabria. Un uomo contrario alla guerra, contrario alla sanità privata, capace di diagnosticare malattie e malesseri, e indicare cure per le prime, via di uscita per le altre. Gino Strada con Emergency, arriva in Calabria e preso atto dello stato di necessità sanitaria che questa Regione evidenzia in maniera patologica da tempo, ed in modo particolare con riferimento alla pari opportunità di presa in carico sanitaria e cura degli ultimi, autoctoni compresi, allestisce quasi un ospedale da campo così come fa Emergency negli scenari di guerra nel mondo. E la nostra è appunto una sanità da guerra, dove hai medici ed infermierischierati che combattono la loro quotidiana battaglia per garantire i servizi privati però delle armi loro necessarie per affermarecompetenze e il diritto alla salute: risorse, personale, strutture efficienti e strumentazioni all’avanguardia.

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Ed allora che fai quando contrario alla guerra devi comunque combattere una battaglia per affermare i diritti degli oppressi, o delle vittime incolpevoli ? Cerchi alleanze, e così all’interno di un bene confiscato alla mafia nel regino, nel Comune di Polistena , dopo due anni di interventi garantiti con l’ambulatorio medico mobile non solo nella Piana di Gioia Tauro, ma anche in quella di Sibari, parte l’esperienza del poliambulatorio medico gestito direttamente dal personale di Emergency che nasce per offrire cure mediche ed assistenza ai migranti e si trasforma in poco tempo nell’unico poliambulatorio che garantisce servizi sul territorio preso atto della chiusura, ovvero parziale operatività degli ambulatori e consultori pubblici – regionali spesso ospitati all’interno di magazzini privi delle condizioni minime di igiene e sicurezza. Ma come fare per portare i braccianti – migranti al poliambulatorio in assenza del trasporto pubblico? Ecco partire l’altra esperienza di Emergency, che proprio come in guerra, in assenza degli strumenti provvede a garantirli attraverso un servizio di navette che fanno la spola dalle baraccopoli della Piana di Gioia Tauro verso il poliambulatorio con il pericolo ancora una volta proprio come accade in guerra di essere intercettati, fermati e ammoniti di trasportare il nemico: migranti senza documenti a volte, scaduti altre, ma costituzionalmente garantiti però nel potere accedere alle cure necessarie. Ma poco importa, corri addirittura il rischio di potere essere denunciato per favoreggiamento di immigrazione clandestina. Ecco le battaglie di quest’uomo, di questa organizzazione, combattute su suolo non talebano, ma calabrese e per garantire il diritto alla salute di tutti, calabresi compresi.

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Per tutto questo e tanto altro, ho aspettato passasse un giorno dalla scomparsa di Gino Strada nell’attesa di una dichiarazione  qualsiasi sul fronte della Regione Calabria di riconoscimento verso quell’uomo che con Emergency assicura da 10 anni nella Piana di Gioia Tauro con oltre 50 mila prestazioni ambulatoriali assistenza medica a migranti, cittadini comunitari ed italiani - ignorati dalla sanità regionale garantendo loro il diritto alla salute in questa Terra dove la ndrangheta fattura milioni di euro alla [mala]sanità pubblica. Emergency, che nasce per assicurare la sanità negli scenari di guerra combatte spesso ancora da sola in Calabria la battaglia per difendere la salute dei calabresi. Questo è lo scenario, e per questo grazie Gino, grazie Emergency, e scusateci se potete, poiché la Calabria è terra generosa, ed ingrata a volte.

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