Maxi blitz sui depuratori: la ditta di Amaroni, le false attestazioni e i rifiuti mai arrivati

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images Maxi blitz sui depuratori: la ditta di Amaroni, le false attestazioni e i rifiuti mai arrivati

  04 marzo 2024 15:51

di PAOLO CRISTOFARO

Gestione, trasporto e cessione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane. Questo quanto emerge, oltre al resto, nel maxi blitz della Procura di Catanzaro, coordinato da Vincenzo Capomolla, sulla lunga serie di presunti illeciti legati alla gestione dei depuratori sparsi per la Calabria. Gli inquirenti hanno messo in luce le presunte operazioni condotte dalla "Minieri King Elettrica Ecologistica Srl", ma anche da una società di Amaroni, nel Catanzarese, la "Costruzioni Bova Srl". Falsi formulari di identificazione dei rifiuti, scarichi e carichi mai avvenuti, ingiusti profitti percepiti da tale modus operandi.

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Secondo gli inquirenti, attraverso falsi formulari di identificazione dei rifiuti, sarebbero stati segnalati carichi e scarichi presso l'impianto "Bova Costruzioni Srl" di Amaroni, in realtà mai avvenuti. Gli inquirenti segnalano una lunga serie di questi episodi, verificati soprattutto con la presa visione di telecamere che avrebbero smentito l'arrivo dei carichi formalmente dichiarati su carta. Inoltre sarebbero state incrociate le informazioni ottenute da varie telecamere, con i tracciati GPS dei camion indicati per il trasporto. Un carico di rifiuti (prodotti delle acque reflue comunali) proveniente da Rocca di Neto (KR), nel settembre 2021, sarebbe giunto presso la "Bova Costruzioni", venendo stoccato poi presso un sito della "MKE Ecologistica Srl" in maniera illecita. Nel novembre 2021, dal Comune di Strongoli, un carico da 29mila chili sarebbe giunto - secondo quanto attestato - presso la "Bova Costruzioni". La circostanza è stata invece smentita dagli inquirenti, poiché il mezzo della "G&D Ecologica" impiegato per il trasporto, dal tracciato GPS risultava localizzabile a Lamezia Terme e non ad Amaroni. Ennesimo carico da Santa Severina, di circa 12mila chili di rifiuti, sempre nel novembre 2021, non sarebbe in realtà giunto presso la ditta di Amaroni, poiché le telecamere non avrebbero ripreso alcun mezzo sul posto.

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Sono soltanto alcuni dei numerosi episodi ricostruiti grazie all'attività investigativa delle forze dell'ordine coordinate dalla Procura di Catanzaro. Mario Minieri e Giuseppe Minieri, legati alle società di gestione dei rifiuti dei depuratori, servendosi anche dell'operato di alcuni dipendenti, avrebbero dato indicazioni per eseguire trasporti fittizi, dimostrando di aver assolto l'obbligo di smaltimento dei fanghi di depurazione degli impianti da loro gestiti. Per tali operazioni gli inquirenti avrebbero accertato anche l'impiego di certificati di analisi non conformi rispetto al tipo di rifiuti oggetto dei trasporti. Giuseppe Bongarzone, dipendente della "Costruzioni Bova srl" si sarebbe prestato, secondo gli investigatori, all'impiego di svariati formulari di identificazione dei rifiuti in numero superiore rispetto ai mezzi effettivamente giunti presso la sede dell'azienda, certificando quindi la ricezione e il conseguente invio al trattamento di rifiuti in realtà mai arrivati. Tali operazioni, secondo la Procura, avrebbero causato ovviamente la non tracciabilità dei rifiuti e della loro effettiva destinazione
LEGGI QUI LA CRONACA DEL BLITZ CON I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI E IL VIDEO

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