Maxi operazione anti-mafia a Roma, sette calabresi indagati

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Dia - Direzione investigativa antimafia
  09 luglio 2024 17:57

Ci sono sette calabresi tra i 67 indagati dell’operazione Assedio della Dda di Roma che ha colpito le articolazioni nel Lazio dei clan della ‘ndrangheta Mancuso di Limbadi (Vv) e Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica (Rc), oltre ai Mazzarella D’Amico legati alla camorra. I vibonesi indagati sono: Andrea Betrò, 41 anni, di Pizzo, commercialista; Francesco Addesi, 33 anni, di Soriano Calabro; Antonio Cristofer Brigandì, 31 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Grillo, 58 anni, di Mileto; Sergio Gangemi, 50 anni, di Reggio Calabria; Nicolò Sfara, 30 anni, di Locri (Rc); Girolamo Audino, 61 anni, di Cittanova (Rc).

   Il reato di concorso in associazione mafiosa viene ipotizzato dalla Dda di Roma nei confronti di Andrea Betrò e Antonio Brigandì i quali si sarebbero associati con altri indagati per portare a termine operazioni inesistenti in materia tributaria e di accise, nonché “di estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti provenienti dai clan della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro”. In particolare, Betrò avrebbe – secondo l’accusa – partecipato “all’associazione prendendo parte alle decisioni strategiche indicate da Antonio Brigandì per conto del clan Mancuso”. Francesco Addesi è invece accusato di concorso in riciclaggio in quanto avrebbe trasferito denaro contante (300mila euro) provento dei delitti del clan Mancuso in alcune società. Trasferimento fraudolento di valori è infine il reato ipotizzato nei confronti di Giuseppe Grillo. Nicolò Sfara avrebbe rappresentato invece la famiglia Mazzaferro a Roma, mentre agli altri due reggini (Gangemi e Audino) vengono contestati reati in materia societaria.

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