
di LUIGI MAZZEO
Processo postumo all’ignoranza e all’insensibilità, la demolizione della Strettoia di Corso Mazzini e di Palazzo Serravalle

Tribunale della Memoria Storica della Città di Catanzaro
Presidente: La Storia
Pubblico ministero: La Memoria Collettiva
Difesa: L’Indifferenza
Accusati: Ignoranza, Insensibilità, Miopia culturale
Aula
Un silenzio tombale avvolge l’aula. Sulle pareti, le fotografie sbiadite della Strettoia: vicoli stretti, palazzi nobiliari, le vetrine dei negozi, i balconi ornati e le botteghe antiche. Al centro, l’immenso vuoto di ciò che non c’è più.
La Storia prende la parola: “Oggi vi giudicherò, ma non con le leggi scritte da uomini e donne distratti; vi giudicherò con la lente severa del tempo, che non perdona dimenticanza né incuria.”
Accusa
La Memoria Collettiva si alza: “Ignoranza e Insensibilità, siete chiamati a rispondere del vostro crimine: avete fatto scempio di una parte unica e caratteristica della nostra città. Avete cancellato vicoli, palazzi, storie di famiglie, botteghe e caffè. Avete distrutto affreschi, opere d’arte, memorie tangibili di Mattia Preti e di generazioni di cittadini. Avete sostituito bellezza con cemento, memoria con vuoto. Avete fatto pagare alle future generazioni il prezzo della vostra cecità culturale e sociale.”
Difesa
L’Indifferenza, impassibile, alza la voce: “Non è colpa mia, sono il frutto di tempi diversi. Era il progresso. Era il traffico. Era l’ordine. Non potevamo fermare la storia.”
Ma il pubblico borbotta: “Non era progresso, era oblio! Non era ordine, era ferita! Non potevate, dovevate proteggere, preservare, custodire!”
Testimonianze
Le fotografie storiche parlano da sole: Palazzo Serravalle, con i suoi affreschi e i balconi ornati, testimonia la grandiosità perduta.
La Strettoia, con la sua conformazione unica, narra di una città viva, di strade dove la storia si respirava passo dopo passo.
I cittadini, con la voce della memoria, aggiungono: “Ogni mattone caduto è un urlo. Ogni facciata scomparsa è un addio. Ogni vicolo demolito è una storia che non tornerà più.”
Verdetto
La Storia, implacabile, alza il martelletto: “Ignoranza e Insensibilità, siete condannati a essere ricordati come ciò che avete causato: vuoto, dolore, perdita. Non avrete scampo, perché il tempo custodirà la memoria del vostro errore e la coscienza delle generazioni future vi condannerà ogni giorno.”
E così l’eco dell’aula giunge fino alle strade moderne di Catanzaro, dove il cemento ha preso il posto della storia: la Strettoia non c’è più, ma la memoria e la denuncia rimangono, indelebili.
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