"Apprendiamo dalla stampa della viva soddisfazione espressa dal Presidente Occhiuto, Commissario alla Sanità, per il prossimo arrivo in Calabria di 497 medici cubani al fine di “garantire il diritto alla cura dei cittadini calabresi”. La notizia impone alcune riflessioni. La prima, lampante nella sua tragica ovvietà: la sanità calabrese non è in grado, da sola, di garantire il diritto alla cura dei cittadini calabresi". Lo scrive in una nota Carlo Petitto, avvocato e candidato al Senato per Unione Popolare.
"Evidentemente undici anni di gestione commissariale hanno favorito solo tagli di personale, chiusura di strutture pubbliche, riduzione della qualità dell’offerta sanitaria, emigrazione dei giovani laureati che approdano negli ospedali di altre regioni o addirittura all’estero. Il blocco del turnover e i vari piani di rientro hanno determinato la perdita, alla quale non si è mai posto rimedio, di oltre quattromila unità lavorative tra medici e infermieri. Gli ospedali sono al collasso per mancanza di personale medico e infermieristico. Si è preceduto, in emergenza Covid-19 all’assunzione di personale a tempo determinato, personale che ha fronteggiato la pandemia con eroismo e pagando prezzi elevatissimi. E il sacrificio di medici ed infermieri continua quotidianamente! È dunque sotto gli occhi di tutti il fallimento irreversibile che la gestione aziendalistica della sanità - dettata dalle regole del capitalismo - ha determinato. La salute non è una merce. È un diritto! Diritto che ben conosce ed applica Cuba, tanto da esportarlo per il mondo nel nome della solidarietà internazionalista. Anche l’Italia ha conosciuto, nel Marzo 2020, la solidarietà di Cuba e dei sanitari cubani che con la brigata internazionale Henry Reeve atterrarono a Malpensa per aiutarci contro il propagarsi del Covid-19. Prestarono il loro servizio proprio in Lombardia, il tempio del miracolo sanitario privato italiano! E oggi, pronti come sono ad intervenire nelle catastrofi, si renderanno protagonisti nella perenne emergenza sanitaria calabrese", scrive ancora Petitto.
"Sempre Cuba ha sviluppato i vaccini Soberana contro il Covid-19 non sottoponendoli a brevetto – come invece ha fatto l’industria farmaceutica occidentale nel nome della massimizzazione del profitto – e li ha donati ai paesi africani, garantendo così una reale copertura sanitaria planetaria contro il virus. Dobbiamo tuttavia rammentare come il Governo italiano ripagò Cuba. Votò, circa un anno dopo quel terribile 2020, contro la risoluzione presentata all’Onu per la fine del criminale embargo che da oltre sessanta anni strangola Cuba, rea di non aver accettato di essere l’ennesimo cortile di casa americano. Ancora una volta il nostro paese si adeguò supinamente ai voleri imperialisti della amministrazione americana. Mal si comprende, allora, la soddisfazione espressa dal Presidente - Commissario Occhiuto. La politica locale e nazionale non è stata in grado di offrire una risoluzione concreta e definitiva. Perché risoluzione concreta e definitiva ai problemi della sanità nell’ambito delle presenti scelte economiche fatte di dissennati tagli allo stato sociale non potrà esservi. Ed ancor meno si comprende come possa conciliare il Presidente - Commissario Occhiuto il ricorso alla solidarietà internazionalista di Cuba nel mentre la stessa è annientata dalla spietata politica americana alla quale, senza proferir verbo alcuno, è completamente accodato il partito al quale egli è iscritto, oltre che il Governo italiano. Come spiega ai calabresi il Presidente – Commissario Occhiuto tale contraddizione? Se non quella di dimettersi, avrà almeno la coerenza politica di chiedere al Governo italiano la immediata cessazione dell’embargo contro i nostri benefattori?".
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