"Gli esiti della riunione del comitato regionale delle università calabresi che di fatto sanciscono la possibilità per l'Unical di attivare un corso di medicina generano in noi molta amarezza ed una comprensibile preoccupazione rispetto alle ricadute negative che tale decisione comporterà per il sistema universitario regionale".
Lo scrive in una nota il Circolo Alter - Fratelli d'Italia Catanzaro, che aggiunge: "Difficile da comprendere l’atteggiamento tenuto dal Rettore De Sarro che con la sua astensione in seno al comitato ha di fatto certificato con un colpo di spugna l'assoluta mancanza di volontà nel voler difendere la facoltà di medicina nella università in cui egli esercita il ruolo di rettore. Ci saremmo aspettati una presa di posizione netta e contraria ma così non è stato.
Ancora una volta il capoluogo di regione viene bistrattato a causa di una mancata visione collettiva che possa portare benefici alle nuove generazioni. Anziché potenziare la facoltà di medicina dell’università di Catanzaro ed ampliare l’offerta formativa di tutti gli atenei calabresi si è deciso di creare un clone formativo a meno di cento chilometri di distanza.
Come dicevamo, siamo molto preoccupati in quanto questa decisione sortirà effetti negativi sull’intera rete universitaria calabrese. Una decisione che rischia inevitabilmente di compromettere un equilibrio dell’offerta formativa sul territorio regionale.
Occorre rimarcare il fatto che l'offerta formativa della Facoltà di Medicina si basa sulla competitività, sulle prestazioni assistenziali e quindi sui numeri e la nascita di altra facoltà nella stessa Regione non avrebbe altra conseguenza se non indebolire l'offerta.
Sarebbe stato opportuno, lo ribadiamo con fermezza, rafforzare la facoltà catanzarese piuttosto che ridurne la capacità attrattiva.
Abbiamo sempre sostenuto che un’operazione del genere andava verso la direzione di impoverimento e non di arricchimento.
Questa decisione non rende il sistema universitario calabrese più forte ma lo indebolisce poiché lo fa pericolosamente scivolare su inevitabili pulsioni campanilistiche. Si perché la facoltà di medicina dell’Università di Catanzaro ha saputo, nel tempo, costruire percorsi e possibilità professionali per tanti giovani calabresi e non.
Decidere di creare un’altra facoltà di medicina può avere una ratio solo per chi ha una visione minimalista e localista quindi di campanile. Una triste decisione che conferma il male oscuro di questa terra all’interno della quale a qualcuno non piace creare ma distruggere".
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