Medicina a Cosenza. Collevento: "Un'illogica opera di duplicazione della facoltà"

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  06 febbraio 2021 18:10

È di due giorni fa la decisione della Giunta Regionale che ha dato parere favorevole all’attivazione del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali) - classe di laurea LM-41, nell'Università della Calabria. La notizia ha immediatamente aperto un dibattito tra chi è favorevole e chi no. In quest'ultima categoria c'è anche Collevento che fa sapere: "Nella giornata di ieri abbiamo appreso che la giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Istruzione, ha espresso parere favorevole rispetto all’attivazione del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia presso l’Università della Calabria. Questa delibera ha dato avvio all’illogica opera di duplicazione della facoltà di Medicina e Chirurgia, già presente storicamente come corso di laurea presso l'università Magna Graecia di Catanzaro. Una scelta a nostro avviso, irragionevole di cui non riusciamo a comprendere alcuna necessità".

LEGGI QUI: Unical, via libera alla laurea in Medicina e Chirurgia con Tecnologie digitali. Savaglio: "Nuove opportunità"

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"Sarebbe stato più ragionevole -prosegue la nota- e di certo comodo che il nuovo corso di laurea “capace di fornire, in aggiunta alla formazione medica, competenze che permetteranno ai futuri specialisti di sfruttare le opportunità che lo studio delle nuove tecnologie sta portando anche nel campo medico”, fosse logisticamente situato nella sede ove, ad oggi, è presente l’unica facoltà di Medicina e Chirurgia della Regione, nonché il corso di laurea in Ingegneria Informatica e Biomedica, complementare al corso di laurea che nascerà a Cosenza".

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E, a conclusione: "Sotto altro aspetto, lascia a dir poco sbigottiti l’apatia e il silenzio con cui sia stata accolta questa notizia che cambierà, non di certo in meglio, il destino del mondo universitario catanzarese. Fatta eccezione per l’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro, nessuno si è pronunciato, come se non fosse successo nulla, come se la questione fosse indifferente alla nostra realtà universitaria e non solo. Non una dichiarazione di dissenso è stata rilasciata per tale discutibile innovazione che, al netto di valutazioni circa l’opportunità della stessa, rappresenta senza alcun dubbio un ulteriore passo nel già avanzato progetto di esautorazione della città Capoluogo di Regione.  Da parte nostra, esprimiamo totale dissenso per tale scelta, che a nostro parere si rivela totalmente priva di senso e rischia di danneggiare il percorso di crescita e sviluppo del nostro ateneo".

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