di VALERIO DONATO
Dopo numerosi tentativi, svolti nel corso degli ultimi decenni, l’Università di Cosenza è riuscita, con il protagonismo del Presidente della Regione e con una furbizia davvero disdicevole, ad ottenere la istituzione di un nuovo corso di studi in Medicina.
Un inutile doppione di un corso già attivato. Un errore gravissimo della politica e dell’accademia, regionali. Uno schiaffo al sistema universitario calabrese. Una frattura della comunità regionale. E, ancor più, una lesione grave all’economia calabrese e catanzarese.
Si è così consumata una delle più brutte pagine per la Città di Catanzaro e per l’intera Regione Calabria, sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo culturale e sociale, sia sotto il profilo politico.
Le esigue risorse finanziarie messe a disposizione delle Università calabresi e del sistema sanitario regionale [almeno così declamava il Presidente Occhiuto pochi giorni fa] indurranno inevitabilmente [in una Regione con circa 1.900.000 abitanti] un impoverimento dell’Università di Catanzaro, a causa dell’inevitabile frazionamento delle risorse finanziarie.
Ma soprattutto determineranno un ostacolo grave alla realizzazione dell’integrazione delle strutture sanitarie catanzaresi [Azienda Pugliese Ciaccio e Azienda Mater Domini], come disegnata; e per la quale è stata prevista l’istituzione di 850 posti letto, difficilmente preservabili alla luce delle ultime novità. Non sembra casuale forse che ancora non sia stato ancora sottoscritto dal Commissario, On. Occhiuto, il Protocollo d’intesa tra UMG e Regione.
Certamente la promessa di costituire a Catanzaro un Polo sanitario di Eccellenza sembra svanito.
Tutto ciò senza produrre – come dichiarato dal Rettore Leone – i vantaggi sperati per il “sistema” calabrese. Quanto potrebbe produrre il nuovo corso di studi per la formazione di giovani professionisti e per il sistema sanitario è esattamente eguale a quanto può produrre UMG!
Urge dunque una difesa della città di Catanzaro contro un ennesimo assalto alle Sue capacità; contro un attacco feroce ai suoi cittadini ed alle opportunità di sviluppo del territorio dinanzi alla pre-potente invasione, questa sì campanilistica. E chi non ama le battaglie di campanile ben avrebbe fatto a lavorare per evitare questo scempio!
Si tratta, al contempo, di una brutta pagina, anche sotto il profilo culturale. Le istituzioni culturali dovrebbero essere protese a prevenire o superare i conflitti, non già a porre elementi di divisione sociale e delle Comunità, mediante l’esercizio prepotente dei governi. Un progetto di sviluppo del sistema universitario calabrese avrebbe dovuto imporre soluzioni condivise. Non già conclusioni imposte da una maggioranza all’interno degli organi di coordinamento delle Università calabresi, che oltre al protagonismo del Presidente della Giunta regionale [per vero sempre più cosentino e sempre meno calabrese; basta ancora oggi porre attenzione sul finanziamento di 100.000 € per i festeggiamenti di S. Silvestro solo per Cosenza e non anche per gli altri capoluoghi di provincia] ha potuto affermarsi in virtù di patti di convenienza, quanto scellerati, tra l’Università di Reggio e quella di Cosenza.
Ed infine si tratta di una brutta pagina sotto il profilo politico. La funzione dei poteri pubblici e della politica di porre in adeguato equilibrio le esigenze della collettività tutta [sic sistema sanitario e universitario calabresi, sviluppo equilibrato dei territori, preservazione delle comunità tutte e del loro progresso]; e di mediazione degli interessi contrapposti hanno ceduto a favore della politica dei più forti, i quali dismettendo ogni ispirazione persino etica della politica hanno preferito seguire i canti delle sirene dei propri territori di elezione o le “convenienze” personali.
Non posso interpretare diversamente i silenzi ingombranti di tanti consiglieri regionali; di taluni parlamentari, dei rappresentanti delle più alte istituzioni regionali che hanno chiesto e ricevuto il consenso elettorale alla nostra comunità. Ma, hanno dimenticato di doverla difendere e rappresentare proprio in questo momento di drammatica difficoltà.
È necessario allora che la Politica cittadina si riappropri del proprio ruolo. Che i colleghi universitari [soprattutto di Scienze della Salute] facciano sentire forte il dissenso; e, se necessario, che tutti i cittadini si riapproprino del ruolo della politica. È sterile continuare a lamentarsi della mancanza di economia della città ma al contempo rimanere in silenzio dinanzi all’ennesimo scippo subito dal Capoluogo di Regione. È scellerato elevare censure rimanendo inerti rispetto al pericolo che la nostra comunità sia sopraffatta. Per troppo tempo il ruolo di capoluogo è rimasto “vuoto”.
È più che mai indispensabile che ognuno svolga la propria parte. Mi sembra necessario che UMG impugni i deliberati che hanno ed avranno ad oggetto la istituzione dei corsi di studi che si stanno per attivare. E comunque di promuovere la istituzione di corsi di Ingegneria, di Informatica, Lingue straniere, Scienze della Comunicazione. È indispensabile che il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale non si limitino a scrivere il dissenso ma manifestino con forza ed autorevolezza la loro netta protesta. È urgente che la comunità cittadina tutta si mobiliti, civilmente e pacificamente, per manifestare contro i soprusi di un’azione politica “deviata”, che rompe l’unità della Comunità regionale e penalizza l’economia territoriale.
È urgente difendere la dignità di Catanzaro. Altrimenti - ed in modo provocatorio - si proponga una modifica dello Statuto regionale per chiedere che Catanzaro non sia più il capoluogo di Regione. I pennacchi sono ormai desueti.
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