Medicina a Cosenza. Serrao (I Quartieri): "La duplicazione e il gioco delle baronie universitarie. Valuteremo un ricorso al Tar"

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Alfredo Serrao

"Abbiamo chiesto “l’accesso agli atti” affidando l’incarico all’avvocato Giuseppe Pitaro, con il quale valuteremo congiuntamente di proporre ricorso al TAR della Calabria"

  08 febbraio 2021 12:20

"L’istituzione del nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia con tecnologie digitali per il prossimo anno accademico con sede all’Unical, sia pure in interateneo con la Magna Graecia di Catanzaro, non è un golpe come qualcuno vorrebbe fare intendere. E’ semmai il risultato di una strategia pianificata, sia a livello universitario che politico, che ha lo scopo di parcellizzare ed impoverire l’offerta formativa in Calabria, ma di garantire agibilità e potere ulteriore alle “baronie” universitarie che sono il cancro ed il limite degli atenei calabresi".

Così in una nota di Alfredo Serrao presidente dell'Associazione I Quartieri.

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"La città di Catanzaro non perde nulla anche perché ha sempre avuto un realtà universitaria a scartamento ridotto ed immobile a realizzare un salto qualitativo, Fondazione Campanella e Policlinico, sono la ratio. Ma, non vince nemmeno Cosenza, - prosegue -  dove la qualità presuntamente formativa non può essere parametrata all’estensione dei terreni da edificare, perché questo è il grido di gloria dei politici palazzinari della città dei Bruzi. Noi siamo convinti che in tutta questa pratica approvata dalla Giunta regionale ci sia qualcosa che non torni, al netto della “gratitudine” incassata da certa politica dai baroni universitari: già perché ha più valore il “grazie” dei professori che il futuro di questa terra. Ed è per questo che abbiamo chiesto “l’accesso agli atti” affidando l’incarico all’avvocato Giuseppe Pitaro, con il quale valuteremo congiuntamente di proporre ricorso al TAR della Calabria".

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"E’ preferibile avere l’antipatia di qualche professore universitario e di qualche “finto” politico, - conclude Alfredo Serrao - se riusciremo a manomettergli legalmente il giocattolo, piuttosto che l’ignominia di aver bruciato un’altra occasione a questa terra – la Calabria – bella e disgraziata".

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