Medicina a Crotone, Donato scrive al rettore dell'Umg: "Non riesco a coglierne il senso"

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images Medicina a Crotone, Donato scrive al rettore dell'Umg: "Non riesco a coglierne il senso"
Valerio Donatp
  20 febbraio 2024 17:15

Riceviamo e pubblichiamo

di VALERIO DONATO

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"Magnifico Rettore, apprendo dai mezzi di comunicazione di massa che l’UMG e l’UNICAL hanno intenzione di avviare un polo didattico a Crotone, per istituire un ulteriore corso di Medicina.

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Non Ti nascondo che non riesco, nonostante gli sforzi consentiti dalle mie limitate capacità, a coglierne il senso; ad individuare ragioni e benefici sufficienti per giustificare tale decisione, guardando agli interessi dei soggetti coinvolti.

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L’istituzione di una sede universitaria è, come Ti è noto, una impresa ambiziosa, la quale si prefigge la formazione di intellettuali, professionisti e scienziati, [ma] quale risultato non già di una “qualunque” attività didattica, quanto di un processo di formazione scaturente dalla cura di una difficile attività di ricerca, idonea a costruire una Comunità Scientifica. Soltanto un siffatto processo virtuoso è capace davvero di contribuire allo sviluppo del territorio, il quale potrà beneficiare di un “indotto” socio-culturale ed economico di notevole importanza.

La istituzione di un corso distaccato è, decisamente, inidoneo a promuovere un tale “progresso”, là dove, pur essendo capace di moltiplicare le occasioni di docenza, rappresenta “soltanto” uno “sportello” didattico, secondo modelli che, spesso, sono stati in Italia forieri di una offerta didattica inadeguata.

Un tale modello non si può inscrivere nell’ambito dei fattori di sviluppo dei territori; né di quelli beneficiati né di quelli depauperati da una siffatta decisione.

Le città sede di un “polo didattico” non saranno certamente destinatarie dei benefici che di norma conseguono ad una istituzione universitaria; le città che ospitano la sede “principale” dei corsi sono destinate a subire una deminutio, conseguente a minori flussi e minore “centralità”, secondo un modello esattamente opposto a quello di cui ha bisogno il territorio calabrese. L’articolazione orografica dei centri abitati e la “lontananza” tra questi costituiscono probabilmente alcuni dei fattori che hanno ostacolato la formazione di una autentica Comunità regionale, la quale probabilmente richiede sistemi di “avvicinamento”, di riduzione delle distanze, mediante l’implementazione “anche” delle infrastrutture dei trasporti, secondo un modello giustamente promosso dal PNRR. Un modello di coesione esattamente opposto rispetto a quello conseguente alla riproposizione in ogni centro abitato di medesime istituzioni e, tra queste, di medesimi corsi di studi. Né, per vero, la istituzione di un polo didattico di medicina si può considerare capace di agevolare gli studenti universitari o addirittura il sistema sanitario calabrese.

Come abbiamo entrambi sostenuto in occasione della fatidica istituzione del corso di Medicina presso UNICAL, il numero dei posti messi a disposizione per la formazione di nuovo personale sanitario può sicuramente essere assicurato nella sede centrale, con migliori performance degli studenti e dei territori ospitanti; come non Ti sarà difficile riconoscere, gli aspiranti medici possono godere di una [certamente] più solida formazione “vivendo” quotidianamente una vera e propria Comunità scientifica, della sua Sapienza e di attrezzature di avanguardia; vale a dire di un vero e proprio sistema didattico-scientifico difficilmente ripetibile, in breve tempo – e soprattutto con le esigue risorse messe a disposizione dell’Università e della Sanità calabresi - in una sede distaccata.

Se fosse davvero una decisione virtuosa sarebbe complicato comprendere perché non istituire altri [medesimi] corsi di studi nelle maggiori cittadine calabresi, in ragione del numero di abitanti: Reggio Calabria, Vibo Valentia, Rossano-Corigliano, Lamezia Terme.

L’insieme delle considerazioni precedenti rendono forse difficile comprendere le ragioni della istituzione di un corso di Studi in Medicina in un’altra città calabrese. Ma soprattutto mi impongono il dovere di sottoporre, con deferenza, alla Tua cortese attenzione la necessità di un ripensamento; e ancor più l’esigenza che una decisione così importante sia oggetto di una più ampia discussione con tutte le istituzioni e i rappresentanti delle comunità coinvolte, le quali non possono continuare a subire, in assenza di qualunque forma partecipativa, volontà adottate da terzi; magari nel tentativo, da parte di questi, di rappresentare inesistenti agevolazioni di altri territori, per meri fini elettorali, dei quali l’Università rischia di divenire strumento, ben inteso, inconsapevole. Spero proprio che gli indirizzi virtuosi di uno sviluppo più avveduto possano confidare su decisioni mature e non debbano confidare “soltanto” su imposizioni di organi di rilevanza [più che regionale] statale. Grato per la cortese attenzione che Vorrai gentilmente concedermi, porgo i sensi di cordiali saluti". 

LEGGI ANCHE QUI: Unical e Umg aprono Medicina a Crotone: è il terzo corso della Calabria

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