"La scelta di creare il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Tecnologie digitali presso l’Unical richiede un’approfondita valutazione di merito, ma la cosa che più ci preoccupa è che tutto ciò sia avvenuto nel pieno silenzio della politica regionale e cittadina catanzarese. Dov’erano il sindaco Abramo e i consiglieri regionali del centro destra quando un loro assessore (peraltro docente dell’Unical) e tutta la Giunta Regionale procedevano ad avvallare questa scelta? Erano forse d’accordo o sono stati semplicemente ignorati? Quello che emerge chiaramente è che il centro destra non è più in grado di fare gli interessi del capoluogo ed è percepito così debole politicamente da essere completamente bypassato dagli attori protagonisti di questa storia". E' quanto afferma in una nota il Coordinamento Pd cittadino di Catanzaro.
"Per quanto ci riguarda il sistema universitario regionale è ben strutturato su tre atenei caratterizzati da competenze specifiche. La politica deve continuare a potenziarlo evitando sovrapposizioni e sdoppiamenti inutili. L’unico sforzo deve andare nella direzione di creare le condizioni affinché le tre università possano coordinarsi nell’offerta formativa a “parità di vantaggio” per le comunità che le ospitano e per gli studenti. Tutto ciò, però, non sembra stia avvenendo, le spinte campanilistiche sono sempre presenti e difficili da arrestare. Crediamo sia oggettivo, il fatto che tra le tre università regionali, quella che negli anni ha subito più di tutte una serie di spacchettamenti e una continua erosione di attribuzione sia proprio l’Università Magna Grecia di Catanzaro. Non si spiegherebbe altrimenti ad esempio il caso emblematico di giurisprudenza attualmente presente in tutti e tre gli atenei senza di fatto aver portato miglioramenti nell’offerta formativa regionale (non ci risultano situazioni simili ad esempio sulle facoltà di architettura o di ingegneria)", scrivono.
"Al continuo e lento indebolimento del sistema universitario cittadino ha sicuramente contribuito la mancanza di programmazione delle amministrazioni di centro destra che non hanno mai messo in campo serie politiche pubbliche volte a garantire quei servizi necessari a sostenere lo sviluppo dell’università e integrarla nel tessuto cittadino. L’unico “mantra” del periodo Abramo è stato quello delle facoltà in centro sottovalutando tutto ciò che in realtà succedeva altrove, come sta tutt’ora perseverando a fare, quando, alle preoccupazioni di tanti cittadini, in modo ingenuo risponde che per fare e accreditare un eventuale policlinico universitario all’Università della Calabria ci vorrebbero almeno 10 anni. Al Sindaco diciamo che nella città di Cosenza avviare una facoltà di medicina è un obiettivo politico neanche tanto nascosto e che forse farebbe meglio a prendere un po' più sul serio ciò che accade intorno a lui senza minimizzare questioni percepite molto negativamente dalla popolazione e risolvendo i problemi senza rinviarli alle generazioni future. Popolazione che si sente poco tutelata e penalizzata da una classe politica regionale (che ricordiamo, se non ci fosse stato il Covid19 non sarebbe neanche in carica) e cittadina che ha toccato il punto più basso mai visto nella città di Catanzaro. Speriamo che almeno su questo argomento il consiglio comunale ritenga opportuno avviare una discussione e magari promuovere un documento unitario che prenda una precisa posizione politica sulla questione Università facendo quadrato sugli interessi della città", prosegue la nota dei Dem.
"Comunque i risvolti politici di quanto accaduto non sono per niente positivi e anzi alimentano in modo strumentale ulteriori forme di campanilismo e sfiducia verso la politica. A poco servono le giustificazioni date dalle Università interessate, anche perché vista la decantata esigenza di queste nuove figure professionali e il bisogno di potenziare l’offerta formativa, si poteva istituire questo auspicato corso di laurea all’interno del campus di Germaneto, da affiancare al già presente corso in Ingegneria Biomedica che sforna, da oltre un decennio, professionalità che fanno da ponte tra il mondo della Medicina e quello delle Tecnologie", concludono.
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