di ENZO COSENTINO
Calabria dal destino amaro! O forse più agro che dolce. Continua ad essere la terra fra “poveri”. Prigioniera di un antico e mai mutato retaggio: il provincialismo. Evoluti ma pur sempre provinciali. La colpa è della politica che ci ha governato. Trovando convenienti le divisioni. E quando mancano le occasioni, le si va a trovare e metterle in campo. Aprendo spazi per le stancanti polemiche. Eppure la cultura, la storia delle nostre comunità dovrebbero fotografare la Calabri nella dimensione socio-politica che merita.
E’ in atto lo scontro sul difficile problema della istituzione di una seconda facoltà di medicina. La prima - e tale deve restare - è all’Università “Magna Graecia” del Capoluogo di Regione: Catanzaro. Venti di tempesta: se ne vuole istituire una nuova assegnandola all’Unical di Cosenza. A che pro? Non ce lo potranno spiegare, certamente, gli avventurieri della politica, soprattutto in questi momenti di campagna elettore, inutile, per le “politiche”. Occasione solo per i big di ogni schieramento, per fare discorsi ricchi di retorica spacciata per progressismo.
La vicenda della Facoltà da istituire a Cosenza rischia di riportarci ad un periodo nero(diverse nuove generazioni non lo hanno vissuto) quando in occasione della assegnazione del titolo e ruolo di Capoluogo di Regione si alzarono le famose “barricate” e quel lugubre slogan “boia chi molla”. Momenti da lasciare in un angolino della memoria storica, evitare il ripetersi di situazioni analoghe. Farebbero male a tutti i calabresi. Ma forse anche all’intero Paese. Ci vuole una botta di buon senso e se veramente in Calabria si pratica anche la buona politica allora si affronti la problematica. Nella vicenda si dovrebbe coagulare una sinergia fra quanti remano per una Calabria finalmente “Una”.
All’UMG (università di tutti i calabresi) e all’Unical (altrettanto università di tutti i calabresi) per crescere non servono le guerre “fra poveri”. I sistemi per una equa distribuzione di nuove scelte e percorsi di studi ci sono. Inutile far finta del contrario solo per appagare appetiti di pochi o di gruppi di potentati. Se la guerra pro e contro l’istituzione di una seconda (inutile) facoltà di medicina dovesse continuare, per la Calabria sarebbe un pugno nello stomaco dato da fratello a fratello. I “fratelli coltelli”. Un ennesimo ko! E al tappeto andranno i calabresi.
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