Egr. Direttore,
in data 13 marzo 2020, da un articolo pubblicato sul giornale da lei diretto, abbiamo appreso del provvedimento di sospensione (per un anno) dall’esercizio della professione medica emesso nei confronti di un nostro collega.
Senza entrare nel merito dei fatti contestati, il cui accertamento rientra chiaramente nelle competenze dell’Autorità Giudiziaria, in un momento così drammatico in cui l’Italia tutta si prodiga in lodi ed espressioni di viva gratitudine nei confronti del personale sanitario, impropriamente elevato al rango di eroi - quali non ci sentiamo affatto di essere in quanto stiamo semplicemente adempiendo al nostro dovere, sia pure in condizioni di estrema
difficoltà e pericolo - ci preme, tuttavia, per amore di verità e rispetto delle nostre coscienze, esprimere pubblicamente la nostra umana e sincera solidarietà nei confronti di un collega, di un medico tra i medici, il Dott. Giuseppe Monterosso, che invero è stato presentato con grande risalto al giudizio sommario dell’opinione pubblica alla stregua di un criminale incallito, dedito ad ogni sorta di nefandezza, testimoniando quanto è di nostra conoscenza, ovvero che, a dispetto di quello che è stato riportato nell’articolo e perlomeno limitatamente a questo, mai e poi mai abbiamo avuto modo di constatare la fondatezza di quanto contestatogli circa i “numerosi episodi di assenteismo per svolgere in orario di lavoro attività libero-professionale”.
Semmai, possiamo e ci sentiamo piuttosto di testimoniare che durante il servizio prestato al nostro fianco il collega - ripetiamo, così disinvoltamente additato al pubblico disprezzo - si è sempre distinto per professionalità e dedizione al lavoro, sforando, come tutti, tantissime volte l’orario di lavoro, dimostrando grande sensibilità e rispetto per le esigenze dei nostri pazienti.
E se per il resto - fermo, comunque, il principio della presunzione di non colpevolezza, così come costituzionalmente proclamato - non abbiamo elementi tali da consentirci di dubitare in ordine alla fondatezza dei rilievi contesta al Collega, almeno su quello di cui siamo testimoni ci si consenta di esternare le nostre perplessità a riguardo.
I medici della SOC di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di
Catanzaro, in rigoroso ordine alfabetico:
Anastasio, Saverio, Borelli Beniamino, Brancaleone Sergio, Cefalì Francesco Fortunato, Gigliotti Giuseppe,
Ioele Ernesto, Macrì Vincenzo Roberto, Olivadese Michele, Petitto Aldo, Petitto Alessandra, Riccelli Daria Anna,
Sanzo Francesco, Scrivo Alfredo, Tedesco Giuseppe e Tripodi Giancarlo
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