L’evento, dal titolo “Memoria e verità storiche”, fortemente voluto dal Dirigente Scolastico Filomena Rita Folino e organizzato dalla docente Elena Maida, ha visto coinvolti gli studenti di tutti gli indirizzi dell’ Istituto.
Il convegno ha ospitato relatori di spicco: il dott. Brizio Montinaro, fratello di Antonio- uomo della scorta di Giovanni Falcone vittima dell’attentato di Capaci, e il dott. Michelangelo De Stefano, ex militare, saggista e ricercatore indipendente, profondo conoscitore del fenomeno mafioso e stragista componente della Commissione Parlamentare per lo studio delle mafie. In due ore intense sono stati ripercorsi gli eventi storici afferenti alla strategia della tensione: dalla strage di Portella della Ginestra a quella di Aldo Moro, passando per le stragi di Piazza Fontana, per i moti di Reggio Calabria, il golpe Borghese, piazza della Loggia, Italicus, Rapido 904, Achille Lauro e Sigonella, fino a sfiorare le stragi di Capaci e via D’Amelio.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di apprendere le complesse interconnessioni sociali e di costume con i fatti storici, le ingerenze di pezzi deviati dello Stato e dei servizi segreti e il ruolo di mandanti esterni in tutte le stragi, sia quelle segnate dalla mafia che quelle realizzate da estremisti di destra e di sinistra. Inoltre, nel corso del dibattito sono stai letti dei brani tratti dal “ Io so” di Pier Paolo Pasolini, profetico e geniale intellettuale del XX secolo che, nel 1974, aveva pubblicato un articolo sul Corriere delle sera dal quale trapelava la sua amara e lucida consapevolezza dell’esistenza di un sistema deviato che si celava dietro tutte le stragi a partire dal dopoguerra: “ Io so, ma non ho le prove e nemmeno gli indizi” , così scriveva il poeta che, da acuto osservatore dei fatti, con la sua lente d intellettuale riusciva a capire prima e meglio degli altri i meccanismi perversi del potere. Interessante anche la lettura di uno stralcio dell’indagine Italicus della procura Militare, parallela all’indagine della Procura ordinaria, in merito all’attentato terroristico di tipo dinamitardo compiuto nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, sul treno Italicus mentre questo viaggiava nei pressi di san Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna.
L’incontro ha costituito un’occasione importante per studenti e docenti per comprendere come le verità storiche, che non coincidono spesso con quelle processuali, sono tuttavia indispensabile viatico per la vita democratica del nostro paese.
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