Menzione speciale in Toscana per il libro della catanzarese Maria Primerano

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Menzione speciale in Toscana per il libro della catanzarese Maria Primerano
Maria Primerano con Giuliano Lazzarotti
  01 ottobre 2023 21:09

Premiazione in Toscana, a Massa, nella splendida location di Villa Cuturi, storica e prestigiosa residenza del litorale, per la scrittrice catanzarese Maria Primerano e il suo libro "Niccolò Paganini il demonio in frac", Helicon Edizioni, che si impone con Menzione speciale della Critica al Premio Letterario Massa città fiabesca di mare e di marmo 2023.

Banner

La Primerano, cardiologa e scrittrice - in foto a Villa Cuturi con il prof. Giuliano Lazzarotti, organizzatore del premio - ha già ottenuto molti consensi per questo suo testo in tutta Italia, da Portovenere (Premio Lord Byron 2023) a Poppi-Arezzo (Premio Casentino 2023), a Rovigo (Premio Locanda del doge 2022), a Portoferraio Isola d’Elba (Premio Ascoltando i silenzi del mare 2023) e ancora a Napoli (Premio Le Nove Muse 2023). Un testo intrigante, che lega la figura di Niccolò Paganini, il violinista genovese creatura del diavolo, alla città natale dell’autrice, Catanzaro.

Banner


Maria Primerano e Alessandra Cinardi

Banner

Presentazioni del lavoro della Primerano sono in fase organizzativa in tutta Italia. Intanto l'incipit del libro ha già forti e continui richiami al territorio di Catanzaro e provincia.

"Era una bella sera d'autunno; mastro Terenzio, sarto a Catanzaro aveva litigato con la signora Giuditta, sua moglie, a causa di un piatto di maccarroni che costei, da quindici anni che i coniugi erano sposati, s’ostinava a preparare in un modo diverso da come mastro Terenzio li preferiva. Da quindici anni tutte le sere, alla stessa ora, la lite si rinnovava per la stessa causa. Quella volta la lite era andata così lontano che nel momento che Mastro Terenzio s’incurvava sul suo banco per lavorare ancora un paio di ore e sua moglie andava ad impiegare le due ore per prendere un acconto sulla notte, poiché abitualmente dormiva profumatamente, ora, dico, la lite era andata così lontano che, ritirandosi nella sua stanza, Giuditta aveva lanciato a mo' d'addio a suo marito un portaspilli ben guarnito ed il proiettile, indirizzato da una mano tanto sicura quanto quella d’Ippolita, aveva colpito il povero sarto tra le due sopracciglia. Ne era risultato un dolore immediato, accompagnato dal rapido sbocco della ghiandola lacrimale; ciò aveva portato l'esasperazione del povero uomo al punto da fargli esclamare: - Oh! Quante cose darei al diavolo se mi sbarazzasse di te! - Eh! Che gli daresti, pezzo d'ubriaco? -  esclamò la signora Giuditta, che aveva sentito la richiesta, riaprendo la porta. Gli darei - esclamò il povero sarto - questo paio di calzoni che faccio per don Girolamo, parroco di Simeri!" 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner