Metropolitana a Catanzaro, "Occorrerà mettere mano alla contrattazione aziendale dei dipendenti delle ferrovie della Calabria"

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  31 maggio 2025 13:09

di FABIO SCAVO

Ventitré minuti, il tempo di qualche pagina di libro o di giornale, per chi ancora legge, o qualche scroll sui social. Ventitré minuti è il tempo che sarebbe stato stimato per la percorrenza del collegamento ferroviario che da Catanzaro lido porterà a Catanzaro città, il tanto atteso pendolo o sistema ferroviario metropolitano.
Ventitré minuti, 11 stazioni che collegheranno Lido a Catanzaro città, non considerando la nuova tratta per Germaneto, o ancor meglio il tradizionale collegamento che, su su per i paesi della presila catanzarese e del Reventino, porteranno anche Soveria Mannelli e quindi poi a Cosenza.

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Ventitré minuti che aiuteranno ad unire quartieri e rioni che sinora nessuno era riuscito ad avvicinare, anzi.
In meno di trenta minuti, quindi, sarà possibile andare dal centro città in spiaggia d’estate, o viceversa a fare compere in centro storico, senza l’ansia del parcheggio che attanaglia tutti. Insomma, un’opera pubblica strategica che oggi forse ancora non riusciamo ad immaginarne nel suo completo valore. Sorge, però, l’interrogativo: come non mortificare la funzione di questa opera così importante per il trasporto pubblico cittadino? In primis il numero di corse, che auspichiamo siano tante ed anche serali, notturne e festive. E poi anche il collegamento con tutti gli altri sistemi di trasporto su gomma urbani ed extraurbani. È notizia di queste settimane che un gruppo di lavoro  a Palazzo De Nobili abbia già avviato queste riflessioni. Bene così.

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Ma per fare ciò, ed arriviamo al vulnus, occorrerà mettere mano alla contrattazione aziendale dei dipendenti delle ferrovie della Calabria,  garantendo loro i diritti senza che questi diventino un disagio per l’utenza. Garantire corse, tante corse, anche in orari notturni e festivi, cozzerebbe infatti con gli orari di lavoro “tradizionali“ dei lavoratori, il che potrebbe portare ad una sostanziale impossibilità delle Ferrovie della Calabria di garantire un ampio servizio ed andare oltre il consueto “orario di ufficio”. Ed allora avanti con gli orari flessibili, il riposo settimanale diversificato, ed istituti contrattuali che, passando appunto dalla contrattazione aziendale, siano messi sul tavolo prima che, paradossalmente, diventino la causa del mancato decollo.
Perché non è possibile che questo mezzo di trasporto, così strategico e tanto atteso, capace di cambiare anche la morfologia urbanistica della città, possa essere mortificato e limitato ad un mero orario di ufficio. Ma di tutto questo, ne siamo fiduciosi, certamente chi di competenza starà già provvedendo.

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