di FRANCESCO IULIANO
Nell’ultima serata di programmazione del Festival, torna la commedia all’italiana. A riportarla sul grande schermo ci ha pensato Giorgio Tirabassi, all’esordio alla regia di un lungometraggio. “Il grande salto”. Questo il titolo del film scritto insieme a Daniele Costantini e Mattia Torre, con i quali ha curato anche la sceneggiatura. Tra i compagni di viaggio, tanti nomi di amici di sempre di Giorgio Tirabassi. Attore co-protagonista, Ricky Memphis. Ed ancora. Marco Giallini, Pasquale Petrolo, Valerio Mastrandrea, Roberta Mattei, Gianfelice Imparato, Paola Tiziana Cruciani, Salvatore Striano e Mia Benedetta.
La trama – Rufetto e Nello a 50 anni, non hanno né un lavoro né una casa, anche perché sono appena usciti di prigione dopo aver scontato quattro anni per una rapina andata male. Ma la lezione non sembra essere servita poiché Rufetto cerca di organizzare un nuovo colpo, e non uno normale, ma uno che consenta ai due amici di svoltare e compiere finalmente “il grande salto”. Sua moglie Anna e suo figlio Luca, invece, vorrebbero solo fare una vita normale e poter lasciare la casa dei genitori di lei che detestano Rufetto considerandolo un fannullone portatore di guai.
Il film, in programmazione questa sera con inizio alle 21,30 è stato presentato questa mattina nell’ultima delle conferenze stampe organizzate per tutta la durata del Festival ed allestita in una delle sale dell’hotel Perla del Porto del quartiere Lido. Moderate dalla giornalista Chiara Fera hanno partecipato le attrici Roberta Mattei e Paola Tiziana Cruciani.
«A Giorgio - ha detto Roberta Mattei - lo guardavo in televisione. Poi un giorno mi ha telefonato proponendomi la partecipazione a questo film. L’ho sempre apprezzato come attore ma lho conosciuto come regista. Dico che non ho avuto alcuna difficoltà a stare in sua compagnia perché parla il linguaggio degli attori. Un regista che è disposto a cambiare quando è necessario e sa dove portarti quando non ci arrivi da sola».
Diversa la valutazione di Paola Tiziana Cruciani che ha commentato: «Conosco Giorgio dagli anni ’80. Quindi la nostra la definirei una conoscenza storica. Ho apprezzato moltissimo Giorgio sul set perché vedeva il film. Da attore, quando capisci che il regista vede il film, allora ti fidi. Poi, quando un attore è anche regista, riesce a capire lo stato d’animo di un attore, dà importanza al suo ruolo e non ti usa come un burattino».
Il film, considerato dai critici molto curato e sorprendente, con un Ricky Memphis forse alla migliore prova della sua carriera, nella seconda parte ha perso un po’ il ritmo comico. Una valutazione che Paola Tiziana Cruciani ha contraddetto dicendo che «il film essendo una commedia seria e non solo ridanciana, è naturale che avvenga anche questo. Tutte le commedie vere che non hanno come obiettivo solo quello di far ridere hanno una seconda parte più leggera che serve per farla arrivare sino in fondo».
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