MGFF 2020. Da Hannibal Lecter al Giappone, Peter Webber racconta il suo cinema nella masterclass al San Giovanni

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Un momento della masterclass di Peter Webber
  04 agosto 2020 20:46

di CLAUDIA FISCILETTI

È stato Peter Webber l'ospite della seconda masterclass di questa 17esima edizione del Magna Graecia Film Festival. Il patron della rassegna, Gianvito Casadonte, ha voluto coinvolgere anche il centro storico di Catanzaro portando le masterclass di quest'anno nel Complesso monumentale del San Giovanni.

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È proprio nel chiostro del San Giovanni che il regista britannico -'La ragazza con l'orecchino di perla' e 'Hannibal Rising' per citare solo alcuni dei suoi film- si racconta al microfono del giornalista Antonio Capellupo, che definisce il cinema di Webber "umano" proprio per la sua attenzione particolare al genere biopic. Nella produzione del regista viene toccato il cinema in tutte le sue sfumature, basta guardare la sua produzione per capire che non può essere inquadrato in un unico genere. "Spesso guardo i miei lavori precedenti, perché mi piace andare da un estremo all'altro. Vado alla ricerca di modelli che possano ispirarmi", spiega il regista durante la masterclass, che ogni tanto è stata minacciata da tuoni che, per fortuna, sono stati solo passeggeri. 

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Caratteristica importante, se non fondamentale nei lavori di Webber è la musica. Cinema e musica vanno a braccetto per un motivo ben preciso: "La musica è la mia passione sin da quando ho 14 anni. Mi piaceva in particolare il puck rock, trovo che abbia un impatto molto politico e difatti la musica può essere usata anche come forma di protesta, come accade nel mio ultimo film Inna Da Yard, in cui i personaggi si rifanno alla musica reggae".

"Ho poi iniziato a comprendere la musica classica che mi ha influenzato, così come la musica popolare. Entrambe mi trasmettono emozioni particolari che poi ho riversato nei miei lavori cinematografici e ho cercato di unire questi due generi creando un filone emozionale", spiega il regista prima di parlare della sinergia tra cinema e arte, un argomento inevitabile considerato il suo film 'La ragazza con l'orecchino di perla', di cui dice: "E' stato difficile adattare il film al romanzo da cui è tratto perché è scritto sotto forma di monologo interiore, quindi era difficile riportare fedelmente tutti i personaggi nel film". Ma il lungometraggio ha avuto anche altre difficoltà riguardanti le ambientazioni e la luce: "Abbiamo fatto un lavoro ricercato, per cercare la luce giusta".

L'attenzione si sposta su 'Hannibal Lecter - Le origini del male', film in cui il regista mette in scena la ricerca psicologica per cercare di comprendere la nascita di un personaggio come Hannibal. "Una volta uscito il film ho scoperto l'impatto che ha avuto a livello mondiale. Molte critiche erano negative, poi ho letto su twitter i commenti di persone a cui è piaciuto e mi sono detto che per fortuna c'è qualcuno a cui piacciono i miei lavori", continua Webber, raccontando aneddoti della sua carriera sfoggiando il tipico sarcasmo british.

In 'Emperor' , Webber attinge alla sua passione per la cultura giapponese: "Mi piace il Giappone ed è stato un piacere girare questo film", afferma, spiegando poi il suo approcciarsi al genere del documentario in cui tocca temi fondamentali come il cambiamento climatico per poi arrivare a 'Earth, un giorno straordinario'.

Il Magna Graecia Film Festival continuerà questa sera alle 21.30, con la proiezione nell'Area Porto di Catanzaro Lido del film 'Bangla' di Phaim Bhulyan.

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