MGFF 2020. Religione e peccato nel cinema di Abel Ferrara nella penultima masterclass

di CLAUDIA FISCILETTI

E' difficile riuscire a spiegare cinquant'anni di carriera cinematografica in poco più di un'ora e mezza, tuttavia la missione quasi impossibile è degnamente riuscita nella masterclass del regista Abel Ferrara, tenutasi questo pomeriggio nel chiostro del Complesso monumentale di San Giovanni, nel centro storico di Catanzaro. 

Durante la penultima masterclass, che è l'evento collaterale di quest'anno del Magna Graecia Film Festival il cui fondatore e direttore artistico è Gianvito Casadonte, il giornalista Antonio Capellupo ha ripercorso la carriera cinematografica del regista, partendo dalla sua opera prima 'The Driller Killer', fino ad arrivare a 'Siberia' il film più recente diretto da Abel Ferrara.

"Adoro suonare e cantare ma tutt'ora non sono un buon musicista né un bravo cantante anche se quando sono a casa da solo penso di essere Bruce Springsteen", dice il regista riguardo il modo in cui nei suoi lavori fa vivere in sinergia il cinema e la musica che poi continua: "Sono cresciuto negli anni Sessanta ascoltando con i Rolling Stones, Aretha Franklin, Jimi Hendrix, i Doors. Non c'è separazione tra immagini e musica".

Spesso i suoi film sono ambientati nella New York notturna, un'atmosfera che il regista predilige per dei motivi precisi: "E' un modo per andar via dalla vita che viviamo dalle 9 di mattina alle 5 di pomeriggio. Girare un film di notte è come se si iniziasse da zero e si può creare il proprio mondo".

Religione e violenza, due temi, due facce della stessa medaglia nei lavori di Ferrara che nel Bronx, da bambino ha frequentato una scuola cattolica. E ancora, il rapporto con due attori importanti per la produzione cinematografica del regista quali Christopher Walken e Willem Dafoe, protagonista dell'ultimo film 'Siberia'.

Il Magna Graecia Film Festival continuerà stasera nell'Area Porto di Catanzaro Lido con la proiezione dei film 'Tuttapposto' e 'Abbi fede'

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