di CLAUDIA FISCILETTI
Una masterclass tutta calabrese, quella che si è tenuta questo pomeriggio nel Chiostro del San Giovanni di Catanzaro, in occasione della XVIII edizione del Magna Graecia Film Festival. Ospite lo scrittore reggino Gioacchino Criaco che, nel 2008, pubblica il libro che analizza a fondo il mondo della Calabria e dell'Aspromonte, "Anime nere", trasposto poi nell'omonimo film nel 2014 dal regista Francesco Munzi, per cui riceve nove premi ai David di Donatello del 2015, tra cui miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura.
L'incontro, moderato dalla giornalista Maria Rita Galati, ha analizzato l'intera carriera letteraria e filmina di Criaco, partendo proprio dal suo grande successo "Anime nere": "Scrivo Anime nere dopo un viaggio durato più di vent'anni. Ho lasciato la Calabria e per più di vent'anni sono stato felice di essere lontano da questa terra e dall'Aspromonte. Mentre svolgevo il mio lavoro di avvocato a Milano, però, ho sentito la necessità di tornare in Aspromonte e, una volta sceso, ci sono rimasto per molti mesi, quasi da solo. Dopo questo periodo ho iniziato a scrivere le 200 pagine che mi ha dato l'Aspromonte in questo viaggio di ritorno".
Maria Rita Galati e Gioacchino Criaco
Criaco scrive Anime nere pensando ad una frase che gli girava in testa "camminavano veloci": "Più avanti nel tempo ho compreso che l'avevo letto in un romanzo di Saverio Strati", spiega, facendo riferimento ad un altro scrittore reggino. Proprio sulla letteratura calabrese si concentra l'incontro, sulle sue origini e su come la terra di Calabria abbia il suo consistente patrimonio letterario talvolta ancora poco conosciuto. "Non mi ritrovo nella definizione di Anime nere come noir calabrese", ha affermato Criaco: "Penso che la Calabria abbia dei modelli letterari originali, ad esempio io sono cresciuto col racconto della nostra letteratura, la Chanson d'Aspremont, o Canzone d'Aspromonte".
"Anime nere apre uno spazio per la nostra letteratura e il nostro racconto filmico", ha continuato poi Criaco, riguardo a quanto la Calabria e gli scrittori ed intellettuali calabresi siano più presenti nella storia contemporanea: "Per il mercato è interessante quello che noi produciamo. Ora abbiamo la fortuna di vedere tante produzioni in Calabria ed è anche perché Anime nere ha aperto questo spazio".
Nel corso della masterclass, Giacchino Criaco rivela che la pubblicazione di Anime nere è stata posticipata di un anno: "Era appena accaduta la strage di Duisburg e, con la casa editrice di Rubettino, abbiamo deciso di rimandare la pubblicazione per non far passare il messaggio sbagliato di una nostra speculazione sulla strage".
Nei suoi libri, Criaco, narra di una Calabria, un Aspromonte, non solo criminale, ma anche fatto di coraggio, spirito di ribellione, e forza: "Sono passato dalle anime nere alle anime belle perché posso testimoniare che la Calabria è fatta anche di cose splendide".
"L'ultimo drago d'Aspromonte" è l'ultimo libro di Criaco uscito nel 2020 che, in molti, hanno definito una favola: "Si, può essere considerato una fiaba. E' la prima volta che mi cimento in una graphic novel, accompagnando il racconto con le illustrazioni di Vincenzo Filosa".
Gli appuntamenti col Magna Graecia Film Festival continueranno questa sera nelle tre location nevralgiche del capoluogo calabrese. Alle 21.30, nell'Arena porto di Catanzaro Lido la proiezione del film 'Ostaggi'. Al Chiostro del Complesso San Giovanni, la proiezione di 'Il sogno di Jacob' alle 21 e , sempre presso il Chiostro, ma nell'ambito della sezione Documentari e cinema del reale: 'L'abbraccio', alle 22. Al Supercinema di Catanzaro alle 21 proiezione de 'Per Grazia Ricevuta', e presentazione del libro "C'era una volta in Italia" di Antonio Ludovico.
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