La lunga nove giorni del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro volge al termine con la cerimonia finale di premiazione in programma questa sera, alle 21.30, all’arena Porto. Saranno, dunque, svelati i nomi e i titoli vincitori della 18esima edizione del festival che, quest’anno, ha visto aggiungersi all’abituale concorso riservato alle opere prime e seconde italiane, anche le due nuove sezioni dedicate ai film internazionali e agli esordi nel documentario, grazie alla direzione artistica di Gianvito Casadonte affiancato da Silvia Bizio e Antonio Capellupo. A condurre la serata insieme a Carolina Di Domenico ci sarà anche Federico Russo. In scaletta anche la performance musicale di Tecla Insolia, giovane cantante emergente che, dopo aver vinto nel 2019 il Premio Lucio Dalla a Sanremo Giovani, ha avviato anche la sua carriera da attrice.
Nel pomeriggio, all’Hotel Perla del Porto, ci saranno ancora altri due incontri speciali: alle 18 con lo psicoterapeuta e scrittore Salvo Noè – che terrà una masterclass sull’espressività – e alle 19 con la giornalista Safiria Leccese che presenterà il suo libro “La ricchezza del bene”.
L’ultimo film proiettato ieri in concorso all'arena porto è stato "Regina" di Alessandro Grande. A ricevere i tanti complimenti dal pubblico, assieme al regista catanzarese, anche i protagonisti, Ginevra Francesconi e Francesco Montanari. L'ultimo Magna Graecia Award è andato allo sceneggiatore e regista premio Oscar, Paul Haggis - che nel pomeriggio ha tenuto una masterclass d’eccezione, condotta da Silvia Bizio, al chiostro del Complesso San Giovanni - omaggiato anche della creazione Vigliaturo. Un Festival dal respiro internazionale con Nick Vallelonga, John Savage, Saskia Boddeke e Peter Greenaway: quest'ultimo ieri ha anche espresso il proprio entusiasmo dopo aver visitato il Teatro Politeama di Catanzaro.
La serata ha visto proiettati i trailer di "The Chains-Catene", di Ermanno Reda e della Redfin Production, prodotto dalla Calabria Film Commission, e "Donne di Calabria". Il video backstage di quest'ultimo, realizzato da Salvatore Chiarella, si compone di una serie di docu-racconti prodotti da Anele e CFC, assieme a Gloria Giorgianni e Emma Di Loreto. Anche il trailer di "They talk" di Giorgio Bruno sullo schermo del MGFF e "Tu come me" di Maria Teresa Carpino e Roberto Orazi, che racconta la realtà dei pazienti oncologici.
Riconoscendo il grande impegno nella lotta contro al cancro, il MGFF ha premiato Pierfrancesco Tassone, ordinario di Oncologia Medica e direttore della Scuola di Specializzazione all'Università Magna Graecia di Catanzaro, Francesco Bugamelli, presidente dell'associazione Pancrazio, Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il cancro", Giordano Beretta, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), e Mauro Boldrini, direttore della comunicazione di Aiom. Anche la Protezione Civile Calabria ha calcato il palcoscenico rosso con la presenza del dirigente Fortunato Varone per fare il punto sulla campagna vaccinazione e condividere un importante momento di sensibilizzazione sul tema.
Protagonista dell’evento ospitato al Supercinema, nel penultimo giorno del MGFF, è stato Francesco Paravati, giornalista free lance catanzarese doc, autore di un documentario “antropologico” sul percorso che ha portato gli Stati Uniti ad eleggere il primo presidente nero della storia d’America e del mondo. Paravati ha seguito dal vivo, attraverso 14 Stati e 20 mila miglia, Barack Obama nella sua storica e vittoriosa campagna elettorale del 2008. A 12 anni da quell’avventura umana e giornalistica, emerge il bisogno “di tornare a sognare, a provare a realizzare un mondo migliore lontano dagli egoismi rilanciati quotidianamente dai social network, nuovi e inattesi protagonisti delle elezioni odierne”. A seguire, la proiezione dell’ultimo film internazionale in concorso, “Due” di Filippo Meneghetti.
Al Chiostro del San Giovanni, invece, si è parlato di “Rughe” con l’autore del documentario, girato a Santa Caterina dello Jonio, che vede protagonista l’attrice Stella Surace, con l’autore Maurizio Paparazzo. Una testimonianza di quanto lo spopolamento dei borghi pesi non solo sui giovani che partono, ma anche sugli anziani che sono costretti a lasciare la propria casa per non morire di solitudine. Di grande impatto emozionale è stato anche “In prima linea”, la front line raccontata attraverso l’obiettivo di tredici fotoreporter (di cui quattro donne) che con i loro scatti hanno mostrato l’inferno, gli orrori e le sofferenze delle guerre che diventano cicatrici indelebili. A dare voce alle foto e i ricordi sono stati Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso che hanno provato a raccontare per la prima volta le vite di chi lavora dietro l’obiettivo.
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