Una amica mi ha convinta a scriverti per chiedere un tuo consiglio o meglio un tuo punto di vista su una vicenda che mi toglie ogni giorno un pezzo di cuore. Ho scoperto che il mio compagno ha una relazione con una sua collega di lavoro. Lui non sa che io so e che ho pure la prova del tradimento. La casa in cui viviamo è di proprietà dei miei genitori, per cui dopo avergli rinfacciato il suo infame comportamento lo inviterò ad andare via. Sono sicura che lui non negherà di avere un'altra, ma che il suo amore sono io e mi chiederà di perdonarlo. Lo devo perdonare? E chi mi garantisce che è sinceramente pentito e non continuerà a vedersi con l’altra? Tu che faresti al mio posto? Rispondimi, ti prego! Con simpatia Maria Rita Vittoria.
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Cara MarVi, vengo subito al dunque. Il perdono è un atto di umanità e generosità che induce all'annullamento di qualsiasi desiderio di vendetta, di rivalsa, di punizione. A che punto è arrivata la relazione del tuo compagno con la sua collega di lavoro? Solo platonica, fatta di languidi sguardi e di qualche fugace “toccatina” magari durante la pausa? O invece è andata oltre cioè in incontri prolungati –poco importa se in una comoda alcova o in auto- con tutto quel che comportano fra due amanti? Se tutto è rimasto alla prima ipotesi allora prova a perdonarlo ma imponigli anche dei patti chiara e amore(fra di voi)lungo. Ad esempio a patto che, se possibile e fattibile, si faccia trasferire ad altro lavoro. Se, invece, la relazione va come la seconda ipotesi, io al tuo posto non gli concederei il perdono, anzi, come tu del resto hai messo in conto, gli intimerei di lasciarti in pace e lasciare la casa in cui convivete. Il fatto che io la pensi drasticamente non deve condizionarti, però pensa al tuo cuoricino di donna romantica.
Chiudo con alcune frasi su cui ti invito a riflettere. “L’uomo non si vergogna di peccare, ma si vergogna di pentirsi.(Daniel Defoe)” “L’inizio del pentimento è l’inizio di una nuova vita.(George Eliot) “Chi si pente ama. E amando, appartiene già a Dio.”(Fëdor Dostoevskij). “L’uomo che si pente sinceramente e confessa i propri errori, è come un neonato.”(Chassid Yacov Yitzchak di Lublino). Ciao.
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