"Siamo di fronte a “condotte non isolate, di sbarchi non occasionali, un fenomeno criminale necessariamente organizzato, che ha richiesto una progettualità investigativa complessa”.
Il Procuratore distrettuale antimafia Giuseppe Lombardo, intervenendo in conferenza stampa sugli esiti dell’operazione ‘Medusa’, ha ribadito che nel solo periodo tra il 2017 e il 2020 sono stati ricostruiti i percorsi di oltre 10 mila e cinquecento migranti sbarcati sul territorio nazionale, provenienti dalla rotta orientale del Mediterraneo.
Il magistrato ha inoltre sottolineato come “non ci si trovi dinanzi a un singolo criminale con un compito preciso, ma a una rete di strutture criminali interconnesse, ognuna con specificità operative, che agiscono in modo sinergico per raggiungere obiettivi comuni". È un sistema che supplisce alla caduta del singolo – ha detto Lombardo - si adatta e si trasforma, un modello efficace e pericoloso del crimine organizzato internazionale”. Giuseppe Lombardo, ancora, ha escluso, “almeno in questo caso”, la presenza di tracce di ‘ndrangheta, “anche se il modello organizzativo è molto simile”. Lombardo, infine, ha voluto anche sottolineare “il valore del principio di ubiquità previsto dal nostro codice di procedura penale, poiché quando una parte della condotta criminale si verifica sul territorio italiano, l’Italia ha la giurisdizione per investigare anche ciò che accade all’estero. Grazie a questo principio e al lavoro congiunto con la Direzione nazionale antimafia, Eurojust, Europol, Interpol e le autorità di 12 Paesi – ha concluso - si è giunti ai provvedimenti odierni”
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