di STEFANIA PAPALEO
Anche il sindaco di Montepaone, Mario Migliarese, dice no. Dice no al trasferimento a Gasperina dei 31 migranti positivi individuati fra Amantea e Campora e che da oggi dovrebbero essere ospitati in un hotel in disuso nella frazione Pilinga, che, pur appartenente amministrativamente al Comune di Gasperina, insiste territorialmente nell'area del Comune di Montepaone, costituendo una sorta di "enclave". Da qui la presa di posizione di Migliarese, che, senza perdere tempo, ha già fatto confluire il proprio dissenso in una comunicazione spedita all'indirizzo della Regione Calabria (Direzione Generale, Dipartimento Tutela Salute e Dipartimento Segretariato Generale), all'Unità operativa della Protezione Civile e, per conoscenza, all'Ufficio Territoriale del Governo Prefettura di Catanzaro.
"Sotto accusa" l'Avviso pubblico per la manifestazione di interesse finalizzata alla ricerca di locali collocati in strutture ricettive... per le necessità connesse alle attività di contrasto alla diffusione Covid 19 e rispetto al quale il primo cittadino di Montepaone, alla luce della scelta ricaduta sull'hotel in disuso nella frazione di Pilinga, mette in guardia non solo da pericolose fughe da parte dei migranti positivi, ma anche dai disordini che potrebbero conseguirne.
Migliarese, dunque, dopo aver ribadito che tutti i servizi usufruiti dai residenti della frazione Pilinga sono di fatto erogati da strutture ed esercizi commerciali del Comune di Montepaone, ricorda che in passato la medesima struttura ha ospitato un centro Cas, i cui occupanti si riversavano puntualmente sul territorio del comune di Montepaone, il cui confine è posto a meno di 100 metri dalla struttura, per cui "è di palmare evidenza - incalza Migliarese - che nel caso, non del tutto imprevedibile, di fughe e allontanamenti, i soggetti positivi nel giro di qualche secondo entrerebbero nel Comune di Montepaone, in una zona ad alta densità demografica della frazione Lido, ove sorgono importanti attività commerciali frequentate dall'intero comprensorio. La zona, inoltre, è di difficile controllo, poichè subito prima del centro abitato vi è una zona agricola adiacente al fiume Grizzo, grazie alla quale i fuggitivi positivi potrebbero agevolmente far disperdere le proprie tracce raggiungendo agevolmente le principali vie di comunicazione".
Insomma, tanto quanto basta, per indurre il sindaco Migliarese a chiedere di valutare "soluzioni alternative e più congrue per il raggiungimento dell'obiettivo del contrasto alla diffusione del Covid 19", dal momento che, peraltro, "al primo diffondersi della notizia - fa sapere il primo cittadino - forti tensioni si sono sviluppate nella popolazione della frazione Pilinga e del Comune di Montepaone, il che potrebbe ingenerare disordini di arduo contenimento".
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