Migranti sbarcati a Reggio Calabria, nessuno ha problemi di salute

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Il porto di Reggio Calabria
  08 novembre 2022 18:46

Navigavano da quasi dieci giorni, probabilmente trascinati nello Jonio da una ‘barca-feeder’, gli 89 migranti soccorsi dalla nave della ong ‘Mission Lifelive’, fatti sbarcare stamane nel porto di Reggio Calabria. Da tre giorni, come hanno raccontato, erano senza viveri a bordo, ma la salvezza è stata possibile perché la loro posizione rientrava nelle coordinate marine sotto la competenza italiana. Erano stati stipati su tre imbarcazioni, quando la ‘Rise Above’ ha ricevuto la loro richiesta d’aiuto ed è prontamente intervenuta. Dopo gli accertamenti dell’ufficio immigrazione della Prefettura e i controlli sanitari, i migranti, come previsto, sono stati alloggiati temporaneamente nella palestra di una scuola della periferia nord di Reggio Calabria, in attesa di essere smistati nei centri di accoglienza.
 

 “Abbiamo solo obbedito alla legge del mare – ha commentato uno degli operatori di ‘Rise Above’ - soprattutto quando noti che su una barca che sta per affondare ci sono donne incinte e bambini”.   Secondo quanto si è appreso, tra i migranti soccorsi non sono stati riscontrati casi urgenti di pericolo per la salute, anche se tutti hanno mostrato segni evidenti di disidratazione e malnutrizione.

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Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, accompagnato dal consigliere comunale di Reggio Calabria, Saverio Pazzano, si è recato in visita questa mattina al centro di prima accoglienza allestito nella palestra della scuola media Boccioni a Gallico, dove sono stati accolti gli 89 migranti fatti sbarcare nel porto reggino dalla nave Rise Above. Tra loro 39 minori (alcuni dei quali non accompagnati) e otto bambini in tenera età.    
 

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 «Non bisogna mai dimenticare - ha affermato Lo Schiavo -, anche quando nel nuovo e cinico lessico della destra al potere si parla “sbarchi selettivi” e “carico residuale”, che si fa pur sempre riferimento a donne e uomini, e molto spesso a bambini, cui uno Stato democratico dovrebbe garantire l’incolumità e la salvaguardia dei diritti umani. Ringrazio pubblicamente le organizzazioni di volontariato e le forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria, che si fanno carico della gestione dell’emergenza e si prodigano per offrire conforto ai migranti pur nelle complicate circostanze in cui sono costretti ad operare. Mi auguro che il Governo nazionale, nella gestione delle politiche migratorie, possa presto abbandonare i toni propagandistici e si risolva ad approcciare la questione non da un punto di vista ideologico ma umanitario: dimostrano maggiore responsabilità e solidarietà. Il nostro Paese, certamente non può e non deve essere lasciato solo a farsi carico dell’accoglienza. L’Europa deve a mio avviso dimostrarsi partecipe e altrettanto responsabilmente sostenerne gli sforzi. Il faro sia sempre però puntato  - conclude - sui diritti umani, garantendo un porto sicuro ai migranti e l’accesso alle procedure di asilo a chi ne ha diritto».

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