La migrazione sanitaria è uno dei problemi atavici che caratterizza le popolazioni calabresi e del mezzogiorno e che rischia di accentuarsi con l’introduzione della legge sull’autonomia differenziata approvata frettolosamente di recente senza confronto costruttivo e contro la quale si sono innalzate le voci delle parti sociali meridionali per le indiscusse ricadute negative che avrà nei territori più fragili che si troveranno abbandonati desolatamente al loro destino con scarsi gettiti fiscali a disposizione.
Si esprime in questi termini – l’avvocato Fernando Nucifero di Patto Sociale di Lamezia Terme - il quale - aggiunge – come il fenomeno migratorio per motivi di salute rappresenti una ferita profonda nel Sistema Sanitario Italiano con gravi ripercussioni sui pazienti e sui bilanci delle Regioni del Sud costrette a sobbarcarsi costi doppi rispetto a quelli sostenuti dalle Regioni del Nord che accolgono i pazienti. Mezzogiorno che, rimarca Nucifero –, quindi, oltre a subire il danno di non riuscire a curare adeguatamente i propri cittadini, paga anche di più per le cure da loro ricevute altrove con dispendio di risorse che impoverisce ulteriormente i già deboli bilanci regionali. Esodo che – per Nucifero – verrebbe ampliato dall’autonomia differenziata in violazione del dovere fondamentale dello Stato sancito dalla Costituzione di assicurare il diritto alla salute a tutti i cittadini indipendentemente dal luogo di residenza. Costituzione che – evidenzia l’esponente di Patto Sociale – è nata da esigenze comuni ed ideali assai diversi che seppero fare sintesi nell'interesse e per amore di un Paese da rifondare e ricostruire. Tanti giovani diedero la vita per averla, tanti statisti seppero incontrarsi per redigerla: democristiani, socialisti, comunisti, liberali, socialdemocratici, repubblicani, ecc. e che, dunque, non è un testo di parte ma è la carta fondamentale dello Stato posta a garanzia di tutti da amare e difendere e che da sempre funge da motivo d’ orgoglio per il popolo Italiano. In realtà –conclude Nucifero – occorrerebbe un’inversione di tendenza incrementando gli investimenti nelle Regioni meridionali in modo da consentire loro di dotare le proprie strutture ospedaliere delle risorse umane e tecnologiche necessarie per offrire idonei ed efficienti servizi.
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