Il viceministro M5s della Salute Pierpaolo Sileri è finito sotto scorta dopo aver denunciato tentativi di corruzione e minacce rispetto alla sua attività politica e in particolare riguardo alla destinazione dei fondi pubblici per l’emergenza coronavirus. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti per “minacce gravi”: il viceministro è stato già sentito dai magistrati e da circa una settimana è accompagnato da un agente della pubblica sicurezza.
E proprio sull’inchiesta della Procura di Roma relativa a minacce per la gestione dei fondi emergenziali rivolte al viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, il deputato M5S Francesco Sapia ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute, Roberto Speranza, cui ha chiesto se è a conoscenza del coinvolgimento, nella vicenda, di un alto dirigente del ministero nel cui curriculum figurino ruoli di responsabilità tra Roma e la Calabria, "se non intenda avviare un’apposita inchiesta interna e se in ogni caso non intenda sospendere l’alto dirigente in parola, ove coinvolto, oppure rescinderne il contratto".
"Ad avviso dell’interrogante, occorre sapere – ha scritto Sapia nell’atto parlamentare – di chi si tratti, in considerazione della gravità della situazione, ove la suddetta notizia circa il coinvolgimento di un alto dirigente in ambito sanitario fosse fondata. Se infatti la notizia fosse vera – ha poi precisato il deputato del Movimento 5 Stelle – e se nel contempo il dirigente in questione ricoprisse un incarico dirigenziale al ministero della Salute, tale sua posizione sarebbe di fatto incompatibile con il mantenimento delle responsabilità gestionali assegnategli, essendo a chiunque evidente che un dirigente pubblico, soprattutto se in posizione apicale come riferito dalla stampa, non può esercitare il ruolo ricoperto ove coinvolto in vicende di minacce, tanto più se rivolte al viceministro della Salute".
"È dunque urgente e indifferibile – ha rimarcato Sapia nella sua interrogazione – chiarire gli aspetti testé evidenziati, perché all’occorrenza la magistratura accerterebbe e punirebbe, secondo l’iter previsto, eventuali condotte penalmente rilevanti del dirigente in predicato, ma il ministro della Salute dovrebbe intervenire molto prima e sospendere l’interessato dall’esercizio delle funzioni dirigenziali, anche a tutela del buon andamento della pubblica amministrazione".
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