“La sensibilità dimostrata dai capigruppo e colleghi tutti del consiglio comunale sulla mozione da me sottoposta al vaglio della prima Commissione Consiliare presieduta dal consigliere Eugenio Riccio, in maniera tale che venisse poi portata all’attenzione del prossimo civico consesso, in programma verosimilmente fra il 15 e il 18 di maggio, va sottolineata in modo positivo. Nessuno, devo dire con grande soddisfazione, ha sottovalutato la delicata questione della gestione cimiteriale su cui più volte negli anni scorsi mi sono soffermato, stigmatizzando anche sulla stampa le criticità esistenti. Senza dimenticare, come ovvio, l’attività istituzionale compiuta dal sottoscritto per migliorare la fruizione di quelli che sono a tutti gli effetti luoghi sacri. Aree in cui è custodita la memoria collettiva e, quel che più conta, gli affetti più importanti di ognuno di noi”.
Si è espresso così nella parte iniziale del suo comunicato stampa il membro del gruppo di Catanzaro da Vivere nell’assise cittadina Antonio Mirarchi, tornato dunque a occuparsi di una questione a lui notoriamente molto cara:
“Premetto che non a caso ho voluto mettere subito in rilievo il clima positivo in cui la mia proposta ha ricevuto l’interesse secondo me meritato. L’ennesimo segnale di un momento in cui sta prevalendo, almeno in una serie di circostanze, un proficuo spirito di collaborazione che va al di là delle logiche di schieramento e dunque delle divisioni tra maggioranza e opposizione. Uno spiccato senso di condivisione e aiuto reciproco, quantomeno su temi di carattere generale. Un fattore nient’affatto secondario, che forse dovrebbe affermarsi più di sovente per facilitare il conseguimento di risultati non certo di parte bensì di valenza generale e pertanto utili a tutti i cittadini. Considerazione – ha proseguito – che, penso, valga relativamente alla manutenzione e alla cura di quanti vengono non a caso definiti i Campi Santi proprio a dimostrazione della loro importanza. Ecco allora che, rifuggendo da qualunque forma di polemica soprattutto in un momento simile, ho voluto suggerire alcuni interventi da effettuare il più presto possibile, compatibilmente con le tante priorità con cui è alle prese l’amministrazione Abramo in questo delicato frangente”.
Nel prosieguo della lunga nota inviata agli organi di informazione, lo stesso Mirarchi ha incentrato l’attenzione sui primi provvedimenti da adottare per rendere più agevole la fruibilità dei cimiteri: “In passato ho più volte indicato la necessità di assegnare del personale, al di là dei custodi e responsabili che sovrintendono in forma ordinaria e singolarmente sulle varie strutture, i quali si dovranno fare carico di segnalare i lavori da eseguire non appena si rendano conto della loro urgenza. Se posso fare un esempio, adesso sarebbe indefettibile partire dai campi di inumazione. Resta il fatto, però, che la pulizia e il diserbo, in particolare con l’avvicinarsi dell’estate, si tramutano in attività essenziali per permettere l’accesso a lapidi e tombe dei congiunti. La bella stagione infatti comporta forte calura e conseguente proliferazione di insetti".
Il consigliere ribadisce: “Tutto ciò, mai come in un 2020 ahinoi funestato dal Covid 19, assume un carattere ancor più fondamentale, considerato che l’igiene pubblica, oltreché in primis personale, è una delle armi maggiormente efficaci per consentirci di prevenire il rischio di contrarre il mortale Virus. Ecco il motivo per cui bisogna stroncare sul nascere ogni possibile fonte di pericolo. E del personale attento e coordinato può immediatamente rendersi conto di tali necessità e far sì che si provveda alla svelta. È un atto semplice, poiché i fondi per l’aumento delle ore destinate alle pulizie dei campi inumazione e manutenzione dei cimiteri, può essere assicurata grazie alle entrate cospicue degli stessi. Cifre che rendono tale operazione immediatamente fattibile. Altra impellenza – ha chiosato Mirarchi – è infine l’uniformità degli orari di apertura e chiusura di tutti i cimiteri di Catanzaro. Non è possibile, a riguardo, che permangano disparità di sorta di cui, francamente, non se ne capisce la permanenza ancora oggi nonostante le reiterate richieste ai vari uffici preposti”.
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