Mirarchi (Cz da Vivere): "Il neo-commissario Longo intervenga sull'impossibilità della TcPet al Ciaccio-De Lellis"

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images Mirarchi (Cz da Vivere): "Il neo-commissario Longo intervenga sull'impossibilità della TcPet al Ciaccio-De Lellis"
Antonio Mirarchi
  08 dicembre 2020 12:23

“L’emergenza Covid ha acceso ancor di più i riflettori sulla Sanità Calabrese. È infatti capitato che nella fase di emergenza più assoluta determinata dal Covid, dopo varie vicissitudini e figure non certo edificanti fatte in diretta davanti a tutta Italia, sembrerebbe iniziato una sorta di nuovo corso del nostro sistema sanitario. È così finalmente arrivato qui nelle vesti di commissario straordinario, l'ex prefetto Guido Longo che mi auguro, anzi con un pizzico di ottimismo direi ne sono sicuro, riuscirà a diminuire la serie di lacune purtroppo riscontrate nel corso dei decenni. Da ora in avanti, però, potremo come premesso per fortuna contare su un integerrimo servitore dello Stato", ha esordito così il consigliere comunale di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi, che nel fare i complimenti al neo-commissario Longo da pubblico amministratore del capoluogo ha inteso subito sensibilizzarlo su un tema assai delicato di cui si era peraltro occupato la scorsa metà di novembre.

Il riferimento è all'impossibilità, già da qualche tempo, di poter effettuare la TcPet al Ciaccio-De Lellis, noto presidio clinico cittadino specializzato nella cura dei tumori e punto di riferimento per l'intera regione con un'utenza di persone affette dal cancro o che ne sospettano l'insorgenza. Uno stato di cose gravissimo per cui il consigliere nel rivolgersi direttamente a Longo, dopo averne rimarcato meriti e competenze, ha spiegato: "Poco meno di un mese fa ero intervenuto, sempre mediante gli organi di informazione, per riferire come mi fosse giunta l'inaccettabile notizia che da parecchio tempo ormai nell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio non sia più possibile eseguire una tomografia a emissione di positroni da tutti conosciuta con l'acronimo di TcPet. Esame di fondamentale importanza che si svolgeva nel piazzale del Ciaccio a bordo di un apposito tir attrezzato. Una struttura mobile in cui si effettuavano screening su decine di persone a settimana con la possibilità di avere diagnosi precise e precoci. Un'arma essenziale nella lotta a una delle più terribili malattie della storia dell'umanità, che nella sola Italia non ha consentito più di vivere a 180mila donne e uomini in appena un anno secondo le ultime stime. Una cifra spaventosa tanto da far impallidire perfino il Mostro Covid, che pure in quanto a vittime mietute non scherza affatto. Ma che non può certo monopolizzare tutte le attenzioni e gli sforzi nella Sanità, locale e nazionale, pur restando una terribile minaccia per la salute della popolazione mondiale".

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Nel prosieguo della nota, ancora rivolgendosi al prefetto emerito Longo affinché intervenga al più presto, Mirarchi ha ribadito: "Ho voluto accendere un faro sulla delicata realtà dei pazienti oncologici, ritenendo opportuno doverlo lasciare acceso, che addirittura dopo una non certo facile guarigione necessitano di controlli e percorsi terapeutici al fine di prevenire e quindi evitare il ritorno del brutto male. Gente di per sé assai sfortunata che ha però finora avuto l'opportunità di fronteggiare il suo serissimo problema, a seconda della natura e dello stadio della specifica patologia, con una delle migliori frecce all'arco della Medicina. Chance che, non si sa ancora ufficialmente il perché, di colpo non ha più con tutti i disagi facilmente immaginabili da chiunque. Una brutta botta che si aggiunge al resto, dunque, forse determinata dalla scadenza di contratto con la società a cui veniva dato in carico l'espletamento del servizio della Pet mobile. E se si pensa che l'unica altra Tomografia in funzione a Catanzaro si trova nel policlinico di Germaneto, essendo tuttavia quasi impossibile accedere a questa prestazione per via dell'elevato numero di prenotazioni con una conseguente lista di attesa anche di anni, ecco allora come il quadro appaia completo. Basti riflettere sul fatto che - ha chiosato il consigliere - molti pazienti a rischio sono costretti a recarsi a Napoli per abbattere i biblici tempi di attesa. Ed è il motivo per cui mi sono rivolto al dott. Longo malgrado tutti i numerosi e gravosi impegni che ha, naturalmente connessi al grande e delicato lavoro da fare".

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