Misure di sicurezza contro il Covid: Vitambiente a tu per tu con gli esperti

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  12 settembre 2020 12:34

Ieri sera 11 settembre 2020, nella stupenda location del FeelSpirits and More immersi nel verde cittadino, si è svoltol'incontro promosso dal Circolo provinciale Vitambiente di Catanzaro, sul tema del covid-19.

Ha moderato l'evento l'avvocato Rita Parentela, responsabile del Circolo, la quale dopo aver riportato i saluti e i ringraziamenti del Presidente Nazionale di Vitambiente, avvocato Pietro Marino, purtroppo assente per cincomitanti impegni,ha introdotto gli ospiti: il Professore associato in gastroenterologia presso l'UMG di Catanzaro il Dottore Ludovico Abenavoli il quale ha dato degli aggiornamenti sulla situazione attuale della curva epidemiologica, come sia importante oggi più che prima mettere in atto tutti gli strumenti di tutela contro il virus suggerendo modi e accorgimenti necessari per gestire il possibile contagio partendo dall'uso della mascherina al continuo lavaggio delle mani e mantenere la distanza di sicurezza. Il prof. Abenavoli ha anche evidenziato l' importanza di effettuare quest'anno il vaccino antinfluenzale non solo per le categorie a rischio.

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Con il calo delle temperature e l’arrivo dei primi freddi è prevista la usuale ondata d’influenza. Quest’anno, però, in concomitanza del quadro epidemiologico da Coronavirus, la situazione si preannuncia più complessa. In questo scenario, un ruolo fondamentale sarà rivestito dai vaccini antinfluenzali. L’influenza è una malattia infettiva respiratoria causata da alcuni virus che mutano spesso. Per questo motivo, anche se l’abbiamo contratta la stagione precedente, di fronte a un ceppo diverso il nostro organismo non è protetto e, in caso di contagio, deve sviluppare dei nuovi anticorpi. 

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Sebbene in molti casi l’influenza abbia un esito innocuo sulla persona,  l’impatto di queste epidemie sui sistemi sanitari mondiali è molto forte e con la presenza del Covi19 tale sistema risulterebbe ancora più compromesso e si rischierebbe di ingolfare gli ospedali rallentando la lotta e la cura di pazienti affetti da SARS-CoV-2: il virus della sindrome respiratoria acuta grave appartenente alla famiglia dei Coronaviridae.

Oltretutto continua il professore Abenavoli la vaccinazioneantinfluenzale costituisce  un importante elemento di protezione riducendo il rischio di complicanze legate all’influenza come le polmoniti batteriche, un peggioramento di patologie pregresse come quelle del sistema immunitario, respiratorie croniche, ed una minore pressione sulle strutture ospedaliere in termini di costi sociali. In correlazione al Coronavirus, oltretutto, vaccinarsi contro l’influenza permetterebbe anche una semplificazione della diagnosi e della gestione dei casi sospetti a causa della sintomatologia sovrapponibile con il Covid-19; una protezione in più per il Coronavirus, in quanto un soggetto già indebolito dall’influenza potrebbe riscontrare conseguenze più serie nel contrarre successivamente il CoVid-19;

Con un sistema immunitario già attivo e stabile potrebbe infine agevolare le complicazioni e ridurre le conseguenze severe dall’infezione da Coronavirus.

Ha concluso toccando anche il tema di alcuni ceppi che avrebbero subito una attenuazione in conseguenza della perdita di una proteina, ma anche del tema dei tanti asintomatici sempre più in aumento.

Ha preso la parola Luca Perricelli, persona affetta da diabete mellito 1 quale appartenente alle  categorie a rischio dalle complicanze da covid19. Le persone affette da diabete sembrano essere più soggette alle complicanze cliniche più gravi per infezione da  SARS-Cov-2.

Ciò significa che, in questi pazienti la possibilità di manifestare polmoniti e insufficienze respiratorie è maggiore rispetto ai soggetti sani.

Ovviamente per i pazienti diabetici il rischio di contrarre la malattia COVID-19 è lo stesso rispetto al resto della  popolazione anziana o giovane che sia.

Luca ha dichiarato:" io ritengo il covid19 un mostro invisibile lo considero un po' come la nebbia a Milano in un celebre film dell'attore comico TOTO' . Il covid c'è  ma non si vede. IL VIRUS è  arrivato tra noi, si è impadronito dei nostri corpi e delle nostre vite costringendoci a casa, senza scuola, lontani dagli amici, dalla danza, dalla palestra, dai divertimenti....”.

Le precauzioni adottate ci hanno costretto tutti nelle proprie case. Strade deserte, negozi chiusi, isolamento forzato sono entrate a far parte di un immaginario quotidiano impensabile. Per la salvaguardia di tutti, abbiamo cambiato le nostre abitudini, abbiamo ridotto la socialità alzando il rischio di isolamento e di solitudine, quando invece è proprio la qualità delle relazioni che più di ogni altra cosa può essere antidoto alla paura, che tutti proviamo anche i più piccoli. Tuttavia Luca spiega come sia durante la quarantena, sia oggi, si è però sentito sicuro rispetto agli altri cittadini proprio perché conoscendo i suoi limiti e i suoi rischi ha sempre cercato di mantenere la soglia di sicurezza alta come alta è la paura di contrarre il virus.

La parola dopo è passata a due dottori infermieri del nosocomio cittadino che hanno lavorato nel centro rianimazione covidAlessandro Aloi, Santo Angotti,  le loro testimonianze sono state  toccanti. Hanno raccontato come si sono sentiti nel pieno dei contagi:demoralizzati e spiazzati di fronte a qualcosa di nuovo, che solo oggi in parte stiamo imparando a conoscere e che non si comprende ancora pienamente. La situazione li ha subito portati  a rivedere spazi, tempi, modi e strumenti per continuare a vivere la quotidianità lavorativa , la paura di portare il virus a casa e contagiare non solo loro ma anche mogli mariti e figli. La difficoltà di lavorare con una tuta, tre paia di guanti occhiali, due paia di mascherine, non poter nemmeno andare in bagno una volta bardati per evitare durante le operazioni di vestizione o svestizione di contaminarsi o contaminare. Hanno riportato le esperienze delle persone che sono riusciti a sconfiggere il virus, dell'impatto che la malattia ha avuto non solo sul loro corpo, quanto soprattutto sulla loro psiche, ricordano con affetto con i lucciconi agli occhi la voce secca e stridula la storia di un paziente che uscito dalla fase critica ogni volta che li vedeva piangeva.

Ha concluso l'evento, alla presenza anche di diversi cittadini che passeggiando per le vie cittadine si sono fermati per ascoltare, l'avvocato Rita Parentela, la quale ha dichiarato: "in attesa dei vaccini, Stiamo vivendo un momento di dolore e crisi globale ma lo spirito italiano non ci deve abbandonare, sicuramente dobbiamo continuare a vivere i nostri contatti, anche se in modo diverso. Sicuramente dobbiamo  continuare a studiare e lavorare, visto che scuole e le aziende hanno attuato delle modifiche e degli accorgimenti tecnologiche e sanitarie al fine di  dare continuità alle loro attività". V' è il fondatore timore che questi virus modifichi definite nostre vite se continuiamo a persistere nella incapacità di autocontrollo a cui si assiste da qualche mese. Solo se il timore riuscirà a convertirsi nel rispetto assoluto delle regole potremo onesto tornare alle nostre vite.

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