Mobile film festival, tra i 60 finalisti anche il corto della catanzarese Maria Sofia Funaro (VIDEO)

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images Mobile film festival, tra i 60 finalisti anche il corto della catanzarese Maria Sofia Funaro (VIDEO)
Vittoria Nicita
  13 dicembre 2020 11:05

Il Mobile Film Festival quest’anno celebra la sua sedicesima edizione con il tema Women’s Empowerment, raccogliendo più di mille corti da centouno paesi diversi del mondo.

Per partecipare i concorrenti hanno dovuto produrre un cortometraggio lungo un minuto, riguardante la tematica dell’emancipazione della donna erealizzando le riprese esclusivamente attraverso l’utilizzo di uno smartphone. Tra i 60 corti selezionati per concorrere ufficialmente ai premi troviamo l’italiano “Hot Mess”. Il corto, sceneggiato da Jasmine Turani, vede alla regia una giovane catanzarese, Maria Sofia Funaro, ma il rispetto della tematica Women’sEmpowerment si estende anche oltre il contenuto. Il team dietro Hot Mess è infatti composto da sole giovani donne, affiancando a regia e sceneggiatura il lavoro alla produzione di Erica Muni, Martina Panniello e Camilla Piazza e al montaggio di Anais Pain.

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Il lavoro ha lo scopo di far riflettere su chi, ancora oggi, detiene il controllo sul corpo della donna e sulle aspettative estetiche alle quali questo deve rispondere, prendendo a riferimento uno dei falsi miti che contribuiscono alla costruzione distorta dell’immagine della donna perfetta.Ma nessun dramma. Il gruppo sceglie infatti spontaneità e simpatia come chiavi per raccontare una realtà vicina a tutte. Grazie a questo il corto guadagna anche un suo spazio sulla rete nazionale, ritenuto “il più divertente” ingara, nel corso del servizio di Alessandro Cassieri dedicato al Mobile Film Festival e andato in onda per Tg1.

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Il festival quest’anno da dunque spazio alle donne e le donne si prendono il loro spazio, con il 57% dei corti diretto da registe. Il team di giovanissime trova così, attraverso questa esperienza, oltre alla possibilità di farsi conoscere, l’occasione per dimostrare il desiderio e la volontà di ognuna di contribuire ad una più esatta rappresentazione della figura femminile all’interno dell’industria audiovisiva.

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