Momento Spento, la performance che trasporta il pubblico di IRA Festival in un viaggio onirico senza tempo

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images Momento Spento, la performance che trasporta il pubblico di IRA Festival in un viaggio onirico senza tempo
La performer Alice Crais (foto di Isabella Marino)

Dal tramonto all’eclissi, "Momento Spento" ha avvolto il pubblico in un tempo sospeso, fragile e onirico

  08 settembre 2025 16:57

di GIULIA CRICELLI

Dal tramonto all’eclissi, "Momento Spento" ha avvolto il pubblico in un tempo sospeso, fragile e onirico. All’Istituto Don Bosco di Soverato, nell’ambito del festival IRA, diretto da Pietro Monteverdi con curatela artistica di Settimio Pisano, si è svolta ieri, domenica 7 settembre, la prima assoluta di Momento Spento, la nuova visione di Ant Hampton. Un lavoro che nasce dal desiderio di mettere in dialogo comunità diverse, unite in una coreografia collettiva spontanea quasi senza prove, capaci di generare immagini potenti e memorabili.

Ant Hampton (ph Isabella Marino)

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Lo spazio si è trasformato in scena viva, popolata da un gruppo di cavalieri con i loro cavalli, da automobilisti con le loro Fiat 500 d’epoca e da un coro locale. Tre comunità lontane tra loro, chiamate a condividere lo stesso spazio, lo stesso tempo, la stessa azione.

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Al centro, Alice De Crais, accompagnata dai battiti di Daniele De Santis, con calma e precisione ha guidato i movimenti secondo gli appunti di un suo sogno. Entrate, uscite, immobilità, accensioni di luci, frammenti di canto, momenti di silenzio. Ha orchestrato una processione che lentamente si dispiegava tra il giorno e la notte, trasformando lo spazio in un flusso di immagini e presenze.

La performer Alice Crais e il batterista Daniele De Santis (ph Isabella Marino)

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Ciò che accadeva davanti agli occhi non era una rappresentazione chiusa, ma un comporsi in tempo reale. E proprio questa apertura al rischio rendeva lo spettacolo più vivo e vicino. Il pubblico, consapevole di trovarsi davanti a qualcosa che nasceva sul momento, assumeva uno sguardo diverso: più empatico, più attento.

Man mano che il tempo scorreva, la processione ha attraversato una linea spazio temporale dal 1908 ad oggi: dai cavalli alle auto d’epoca, fino al presente, quando le torce dei cellulari del pubblico, accese nello spazio, hanno creato un’immagine di stelle. Un gesto collettivo che ha chiuso la performance trasformando lo strumento più quotidiano in simbolo di una costellazione comunitaria.

In questo viaggio il tramonto, prima, e l’eclissi lunare, dopo, hanno amplificato la sensazione di trovarsi in un’altra dimensione. La luce naturale che svaniva e la luna che si velava lentamente hanno reso l’esperienza ancora più onirica, come se la performance fosse entrata in dialogo diretto con il cosmo.

Frutto di cinque settimane di ricerca a Palermo con Teatro Bastardo e tre mesi di lavoro ad Atene con il sostegno della Onassis Foundation, Momento Spento si inserisce nel progetto Detouristiki, che indaga le urgenze e le possibilità di creare performance critiche e interventiste nei luoghi del turismo e del supposto “tempo libero”. A Soverato tutto questo ha trovato una forma unica: comunità diverse, la luce del tramonto, l’imprevisto di un’eclissi e la partecipazione del pubblico si sono intrecciati in un’opera che non si dimentica.

Ant Hampton, artista e regista tedesco-britannico  era già stato a Catanzaro con Not To Scale durante la rassegna Sció - Il Teatro Fuori. Con Momento Spento è tornato in Calabria trasformando ancora gesti, suoni e presenze in poesia viva. Il pubblico non è stato solo spettatore, è entrato nel sogno di Alice attraversando uno spazio che si è intrecciato con il ritmo naturale del cielo.

 Non solo un debutto, ma un viaggio condiviso, in cui il teatro si è fatto sogno, rito e memoria.

Foto di Angelo Maggio

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